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CONTRASTO AL RISCHIO IDROGEOLOGICO, AVVIATO L’ITER


VALLE TELESINA
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 3 febbraio 2019)

Un progetto per Telese Terme, Castelvenere e Solopaca con AOS e UniSannio

CONTRASTO AL RISCHIO IDROGEOLOGICO, AVVIATO L’ITER

Raffaele Amore

Nel pomeriggio di giovedì presso il Comune di Telese Terme è stato sottoscritto l’atto costitutivo dell’Associazione Temporanea di Scopo “Ridro”, progetto che vede l’Associazione Olivicoltori Sanniti come ente capofila e come partner l’Università degli Studi del Sannio, i comuni di Telese Terme, Castelvenere e Solopaca, e tredici aziende del comprensorio telesino.
L’ATS nasce con l’obiettivo di realizzare il progetto “Risorse idriche integrative e prevenzione del rischio idrogeologico e di desertificazione attraverso una rete di laghetti collinari - RIDRO”, finanziato con i fondi PSR della misura 16.5 – “Sostegno per azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per le pratiche ambientali in corso”.
Obiettivi del progetto, che vede come responsabile scientifico il professore Francesco Guadagno, saranno quelli di definire gli assetti geologici, idrologici ed idrogeologici delle aree prescelte in funzione delle necessità e delle caratteristiche del reticolo idrologico anche in funzione delle problematiche erosive e di dissesto; definire le attuali disponibilità di risorse idriche delle aziende coinvolte anche in relazione ai consumi ed agli sviluppi futuri; sviluppare le linee-guida operative sulla gestione delle acque negli ambiti prescelti e proposta di tipologie di interventi attraverso la ideazioni di invasi e delle opere; e definire progetti pilota aziendali o di associazione di aziende finalizzati alla creazione di laghetti collinari anche nel quadro della mitigazione dei rischi in un programma di gestione delle acque.
“Crediamo – questo il commento del presidente dell’Associazione Olivicoltori Sanniti Raffaele Amore ieri a Telese per la firma del protocollo – in quelle iniziative che mettendo in campo le sinergie locali, dai Comuni alle associazioni di categoria, dalle aziende al mondo delle Università, perseguono il fine della salvaguardia del territorio. Questo progetto ci permetterà di valutare la possibilità di creare laghetti collinari di raccolta delle acque invernali da destinare all’irrigazione nelle stagioni più aride e contrastare così anche i fenomeni di dissesto idrogeologico. Dunque, da un lato la salvaguardia del territorio, e dall’altro favorire la creazione di opportunità di crescita per le aziende che vi operano”.
Spiega il sindaco Pasquale Carofano: “Il primo obiettivo raggiunto è stato quello di aver creato una sinergia importante tra Comuni, associazioni, Università ed aziende. Il nostro territorio e quello dei comuni limitrofi di Castelvenere e Solopaca sarà adesso oggetto di studio per definirne assetti geologici ed idrogeologici. Ringrazio l’Università del Sannio,  l’Associazione Olivicoltori Sanniti, i colleghi sindaci e le aziende che hanno con convinzione preso parte al progetto”.
Riferisce, infine, Francesco Maria Guadagno, responsabile scientifico del progetto, professore ordinario di Geologia Applicata presso l’Università del Sannio e Coordinatore del Dottorato in Scienze e Tecnologie: “Eventi meteorologici estremi, alluvionali o siccistosi, sono le due facce del vitale tema, specie per le attività agricole, dei cambiamenti del regime delle piogge, evidente problematica, soprattutto in un territorio fragile quale quello delle aree interne e del beneventano in particolare. Prepararsi a scenari anche più gravosi di quelli a cui abbiamo assisto nel recente passato, significa procedere a definire buone pratiche ed a sperimentare soluzioni strategiche e innovative della gestione delle risorse idriche nel loro complesso. Le conoscenze territoriali acquisite dal settore geologia applicata del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università del Sannio consentono di avviare, in stretta correlazione e collaborazione con i partners associativi ed imprenditoriali, azioni dimostrative pilota che potranno avere fondamentali ricadute nella riduzione delle vulnerabilità territoriali e nella gestione delle risorse idriche”.