MATESE
da IL SANNIO QUOTIDIANO 11 febbraio 2019
Il confronto sul traforo riprende
proprio ora che il Parco Nazionale è realtà
UNA GALLERIA ESISTE GIÀ, BASTEREBBE
AMPLIARLA
Un team di esperti avrebbe già preparato
una stima dei costi ed una bozza di progetto
Il dibattito sulla realizzazione della
Galleria capace di attraversare il Matese e mettere in collegamento il versante
tirrenico ed adriatico dell’Italia, riprende con insistenza e inizia a
coinvolgere anche quegli ambienti sociali, politici e culturali che hanno
portato avanti la battaglia per l’istituzione del Parco Nazionale.
Certamente la realizzazione del traforo
servirà all'interscambio culturale, alla valorizzazione delle emergenze
paleontologiche come quelle di Cusano Mutri, Pietraroja ed Isernia, alla
conoscenza più diretta di antiche città come Alife, Altilia di Sepino,
Pietrabbondante, mentre una rete di interscambi culturali avvicinerà sempre più
i numerosi piccoli centri appollaiati sulle montagne o distesi nelle valli e nel
contempo rilevanti realtà geografiche di pianura e particolarmente marine si
avvicineranno tra loro e con i centri intermedi.
Solo venerdì abbiamo avuto la
possibilità di ospitare, in esclusiva, le impressioni di Salvatore De Biasio,
presidente dell’Interporto Sud Europa che ha giudicato l’apertura del traforo
come “…l’unico reale collegamento veloce tra il Tirreno e l’Adriatico, la
strada più semplice e vantaggiosa per intercettare i traffici provenienti dal
medioriente”.
Già qualche anno fa, affrontando la
questione, qualcuno aveva espresso l’opportunità di intervenire quanto prima
per dare seguito al progetto, precisando che una sorta di Galleria del Matese
esisterebbe già, ma andrebbe solo ampliata per permettere il transito dei
veicoli. Si tratta della galleria del Biferno che, attraversando il Matese,
porta l’acqua da Guardiaregia a Curti
(Gioia Sannitica).Qui l’acqua viene incanalata in grossi tubi d’acciaio fino a
Carattano e alimenta una turbina elettrica. Poi l’acqua del Biferno, insieme a
quella del Torano, prosegue la sua corsa verso Caserta e Napoli per dissetare
oltre 3 milioni di persone.
Il costo del solo ampliamento della
galleria esistente, tale da consentire la circolazione di autoveicoli
sembrerebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni di euro, mentre il costo dell’intera
opera stradale (Tirreno - Adriatico) si aggirerebbe intorno ai 50 milioni di
euro, secondo una stima messa nero su bianco da un team di tecnici che qualche
anno fa hanno simulato l’intervento.
Certo l’opera è costosa ma potrebbe
essere realizzata di concerto tra le due Regioni (Campania - Molise) con la
partecipazione di privati, rimborsabile tramite
il pagamento di un pedaggio.
Pensate ai benefici economici e sociali
che potrebbero ricavarne le due Regioni e, chiaramente, tutto l’Alto Casertano
il Titerno e la stessa Valle Telesina.