IL SANNIO QUOTIDIANO 14 marzo 2019
Il “gentil sesso” ancora assente dal
consiglio della Rocca, l’ultima fu Teresa Ciarlo
“NON SONO UNA DONNA DA METTERE IL LISTA”
La Falato polemizza: “Non cerco ‘quote
rosa’ ma rispetto umano e rappresentanza politica”
il consigliere di maggioranza Giulia Falato |
Continuano a registrarsi malumori per
l’esito elettorale delle provinciali. Decisamente da riportare lo sfogo del
consigliere della cittadina titernina, Giulia Falato, candidata non eletta
nella lista di centrosinistra “Sannio, Campania, Europa” che ha portato
nell’assise di Rocca dei Rettori il primo cittadino di Telese Terme, Pasquale
Carofano.
L’analisi della Falato è decisamente
legittima e parte dal presupposto che, ancora una volta, nel consiglio
provinciale non siederà nessuna donna. L’ultima volta che una rappresentante
del “gentil sesso” venisse eletta, accadde con l’allora vicesindaco di
Solopaca, Teresa Ciarlo in quota Forza Italia.
Immediatamente polemico verso il diktat
di tutti i partiti è il suo pensiero: “Le donne che non siedono in Consiglio
nonostante non siano state ‘piazzate qua e là’, Non tutte. E le ‘quote
rosa’. Non ho mai capito se io, nella mia vita politica da sempre abbia
maggiormente disprezzato le quote rosa o i ‘riempilista’ di vario genere. Probabilmente
entrambi. Una cosa salta all'occhio, vociferata e percepita già da tutti in
campagna elettorale: non ci sono donne all'interno del Consiglio
provinciale…nonostante tutto”.
Una considerazione che oggettivamente
infastidisce, infatti la Falato continua: “Pensavo di non dover più affrontare
questo argomento, sperando nella evoluzione della specie e nella maggiore
solidarietà femminile, e maschile. In ‘altri uomini’. Forse. Tutto sbagliato.
Tutto gioca a sfavore di una donna. La bella presenza, la tenacia, la
considerazione che una donna ha delle altre donne. I ‘voti pesanti’. Le
stanze nelle quali le donne non entrano. ‘Sono cose da uomini’ o per
gentile concessione, da donna”.
Precisa: “Personalmente, non avrei
voluto essere eletta perché donna, ci mancherebbe. Ma penso che sia
innegabile la solidarietà maschile nelle competizioni elettorali dove, entrano
in gioco fattori ed ormoni che generano il convincimento che, un voto dato ad
una donna è un voto sprecato perché tanto, se qualcuno non decide che la stessa
debba essere eletta, è quella che ha minori chance. Nelle partite di
‘secondo livello’ poi, tutto si complica per le ragioni che sono facilmente
immaginabili”.
Sempre più polemica, la Falato continua:
“E dunque, non ci sono colpevoli. Sperando che la colpa non sia quella di
essere donna. O meglio, ogni candidato assume su di sé la responsabilità
della propria elezione o non elezione. Cosa giusta se le regole del gioco
fossero uguali per tutti. Fatto sta che, nel 2019 esistono luoghi nei quali la
presenza femminile è magicamente assente. Nessuno ha mai chiesto uno
‘sconto’ o una assoluzione perché donna. Me ne guarderei bene dal farlo. Però è
così. Ci deve pure essere una qualche ragione se è così. Se tutto sembra così
rozzo. Così medievale.
‘Ci serve una donna da mettere in
lista’. Quella non sono io”.
Concludendo: “Mi auguro che qualcuno,
distrattamente intanto, possa portare avanti le istanze di quante e
quanti a vario titolo, si occupano di altre donne. Di diritti delle
donne. Di violenza contro le donne. Di pari opportunità…di leggi oscene che
influenzano negativamente l'opinione pubblica e generano mostri. Che si possa,
nonostante tutto, avere una idea chiara e forte sulle ultime proposte del
governo che riguardano le donne. Lo spero davvero. La mia polemica non cerca
colpevoli. Forse non è una polemica. A caldo, di getto, sentivo di doverlo
dire, prima o poi”.