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VINO COME “RESISTENZA” ALLO SPOPOLAMENTO


GUARDIA SANFRAMONDI
(da IL SANNIO QUOTIDIANO del 3 novembre 2018)

Piccoli paesi ma grandi centri vitivinicoli, la sfida di “Sannio Falaghina”

VINO COME “RESISTENZA” ALLO SPOPOLAMENTO

Panza: “Il nostro modello progettuale ha permesso l’arrivo di 354 stranieri”
 
Antonio Caporaso

La cittadina guardiese al centro di un o straordinario interesse internazionale. Un momento particolare che continua e che riflette propositi grandiosi per il territorio.
Anche “Tre Bicchieri” il noto settimanale economico de “Il Gambero Rosso” sottolinea l’intraprendente lavoro messo in atto dall’esecutivo di Floriano Panza per combattere le spopolamento ed addirittura attrarre interesse, accendendo i riflettori su Guardia Sanframondi.
Ma andiamo per gradi. Dall’ultimo censimento Istat a oggi, secondo una ricerca dell'Anci-Associazione nazionale dei comuni italiani, negli ultimi sei anni sono andate via dai piccoli Comuni (al di sotto dei 5mila abitanti) quasi 74mila persone. Lo spopolamento è un fenomeno da cui quasi nessuna area agricola può dirsi immune e anche le più prestigiose e conosciute, come i Comuni della Val d'Orcia patrimonio Unesco, ne soffrono o resistono con fatica. L'invecchiamento della popolazione, il calo demografico e la fuga verso le grandi città, dove ci sono più servizi e maggiori opportunità di lavoro, è difficile da contrastare ma non impossibile. Anche perché l'appetibilità turistica dei borghi, cioè del 69,8% dei Comuni italiani, continua ad aumentare secondo un'indagine del Centro studi turistici di Firenze e della Confesercenti. Nel 2017, i 22 milioni di arrivi e i 95 milioni di presenze (vale a dire il numero degli arrivi moltiplicati per i giorni di permanenza) segnano rispettivamente +19,5% e + 9,6%, rispetto al periodo 2010-2017. Si tratta di una mole imponente, metà italiani e metà stranieri, richiamati da cultura, natura, enogastronomia, varie forme di trekking.
In questo quadro, si inserisce il ruolo propositivo delle 480 realtà della Associazione Nazionale delle “Città del Vino”. La sfida è importante e diversificata in base alle specificità dei territori.
Proprio di argine allo spopolamento delle aree interne si è parlato nella recente Convention d'autunno, svolta in Sardegna, dalle “Città del Vino”. In verità era una iniziativa che già ci aveva presentato in anteprima il sindaco della vicina Castelvenere, Mario Scetta, che nell’Associazione ricopre il ruolo di componente del Consiglio Nazionale e Referente per il Sud Italia. In quella riunione è stato ripreso il tema delle detassazione delle pensioni e delle agevolazioni fiscali (riduzioni della tassazione sui rifiuti e delle imposte sugli immobili) per chi decide di trasferirsi nelle aree a rischio spopolamento, soprattutto di Sicilia, Calabria, Campania, Molise, Basilicata e Sardegna.
Floriano Zambon, nuovamente eletto presidente del sodalizio, invitando il governo a riflettere sull’idea della defiscalizzazione delle pensioni, segnala anche altre possibilità, quali "…l'utilità degli strumenti urbanistici (piani regolatori), la riscoperta e la valorizzazione dei territori con l'enoturismo e il favorire la nuova tendenza del ritorno alla terra dei giovani. Il vino continua ad essere un naturale aggregatore che, nonostante tutto, continua a svolgere questa funzione ma è necessario fare alleanze con altri prodotti dell'agroalimentare, con l'obiettivo di mantenere saldo il legame delle persone con i territori".
Dal canto suo, Guardia Sanframondi è considerata un esempio da seguire, perché se gli incentivi rappresentano sicuramente una possibilità, a decretare il successo della cittatina titernina - che insieme ad altri 4 municipi del Sannio (Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso) diventerà la “Città del Vino Europea 2019” – è stato altro. All'inizio solo qualche straniero isolato, che ha scoperto il bel centro storico antico, il panorama sui vigneti, il prezzo conveniente delle case. Poi il passa parola e il tam tam su Internet, hanno fatto il resto. Ora in un paese di 5mila abitanti, sono quasi 350 i nuovi arrivati da Scozia, Regno Unito, Germania, Usa, Canada, Nuova Zelanda ed altri Paesi, dei quali almeno 200 hanno acquistato casa. Così, nel 2017, la città ha potuto contare su 56 residenti in più, completamente integrati nel contesto locale. Tra di loro, pittori, scultori, grafici, artisti, che qui hanno trovato un posto bello, accogliente e tranquillo. “A tutti i nuovi arrivati – riferisce Floriano Panza – mettiamo a disposizione un ufficio stranieri in lingua inglese per un primo orientamento sul territorio e su ogni aspetto del quotidiano: dal permesso di soggiorno alla richiesta di residenza o cittadinanza”.
Il risultato è presto detto: “Grazie agli stranieri venuti a vivere qui, il nostro Comune in pochi anni si è rivitalizzato, socialmente ed economicamente. La loro presenza ci ha portato anche a migliorare i servizi di connessione a Internet. Oggi si può navigare liberamente in tutto il Comune ed entro dicembre sarà disponibile una banda ultra larga che consentirà di navigare a 1 Giga in download in 3mila case e in 10 edifici pubblici”.
Insomma, come conclude il sindaco: “L’Obiettivo resta fisso, migliorare la vivibilità del territorio, contrastare la tendenza all'abbandono, incrementare la capacità di attrazione”.
Qui ritorna quanto ci aveva riferito, qualche giorno fa, lo stesso Mario Scetta, che con la sua Castelvenere è compagno di viaggio e motore di traino – con Guardia Sanframondi – del progetto “Sannio Falanghina” che ha permesso al territorio di essere “Capitale Europea del Vino 2019”.
Scetta aveva spiegato come “…la saggezza ed il vino possono essere trampolino per lo sviluppo dei nostri centri”.