VALLE VITULANESE
IL SANNIO QUOTIDIANO 9 marzo 2019
Negli ultimi anni si è dovuto
fronteggiare il difficilissimo caso del cinipide galligeno
CASTANICOLTURA STABILITE LA NUOVA
NORMATIVA TECNICA
Le misure: sistemazioni del terreno per
regimentare le acque, lavorazioni, fertilizzazione, irrigazione, potatura
Dopo aver affrontato, negli anni scorsi,
la problematica del cinipide galligeno, il fastidioso insetto che ha
praticamente distrutto le piante di castagno presenti sul territorio, oggi si
tira un sospiro di sollievo.
La Regione Campania ha infatti
approvato le “Norme tecniche in materia di castanicoltura da frutto".
Si tratta di disposizioni di carattere agronomico e fitosanitario per la
gestione sostenibile dei castagneti da frutto in attualità di coltura in
Campania che vanno ad integrare le norme tecniche obbligatorie contenute
nel Regolamento regionale in materia approvato nel novembre scorso.
Con queste nuove norme tecniche si
completa il nuovo impianto giuridico di questo importante comparto della nostra
agricoltura. Un impianto, composto da leggi regionali, regolamenti e
disposizioni, grazie al quale la Campania è ora tra le regioni europee con la
legislazione più avanzata nel settore.
La castanicoltura da frutto è diventata
finalmente un comparto agricolo a tutti gli effetti grazie al superamento di
norme arcaiche che ne impedivano lo sviluppo e il rilancio. Tutto questo è il
risultato di un paziente lavoro collegiale realizzato, nell'ambito del tavolo
castanicolo regionale istituito nel 2016, dalle organizzazioni professionali
agricole, dalle associazioni dei produttori e dalla struttura tecnica
dell'assessorato all'Agricoltura.
Questa è l’ennesima azione messa in atto
per rilanciare la castanicoltura che in questi anni è stata attraversata da
calamità fitosanitarie e climatiche. Forse proprio le difficoltà causate dal
cinipide e dalle altre avversità hanno contribuito alla costruzione di un
percorso comune, ad instaurare una maggiore cooperazione con i vari attori del
comparto grazie alla quale è stata possibile compiere questa svolta
decisiva.
Le misure di carattere agronomico
introdotte con decreto riguardano importanti aspetti quali sistemazioni del
terreno per la regimazione delle acque, lavorazioni, fertilizzazione,
irrigazione, potatura, recupero del castagneto con introduzione di nuove piante
e/o ceduazione, controllo delle infestanti, pulitura del castagneto, scelta
delle varietà e degli impollinatori, portinnesti, forme di allevamento e sesti
d’impianto.
Quelle di carattere fitosanitario
riguardano, invece, la lotta al cinipide galligeno del castagno, a cidie e
balanini, ai marciume delle castagne e la gestione, sotto l’aspetto
fitosanitario, di tutti gli organismi nocivi del castagno.