(da Il SANNIO QUOTIDIANO del 27 ottobre 2018)
Presentata
una richiesta di chiarimenti all’assessore Di Mezza
MENSA,
GARA DA RIFARE, RABBIA DELLE FAMIGLIE
“Alunni già vittime di ritardi formativi, si
auspica una soluzione in tempi rapidi”
Antonio
Caporaso
Anche
la cittadina telesina non sembra essere immune dalle numerose problematiche che
stanno ritardando l’attuazione del servizio mensa in diverse realtà della
provincia.
Una
problematica, quella locale, che si starebbe trascinando da diverse settimane e
che solo ora viene fuori dopo che alcuni genitori hanno depositato, al
protocollo dell’ente, una richiesta di chiarimenti all’assessore delegato
Filomena Di Mezza ed al primo cittadino Pasquale Carofano.
Preoccupazioni
e timori sopraggiunti, come scopriremo nel dettagliato resoconto dei fatti che
abbiamo prodotto, dopo l’obbligo di annullare e rifare la gara d’appalto del
servizio stesso.
I
genitori, a quanto ci è stato riferito, sarebbero decisamente esasperati dalla
situazione, soprattutto dopo la riunione della “Commissione Mensa Scolastica”,
riunitasi la scorsa settimana in Comune su invito dello stesso Istituto
Comprensivo. L’appuntamento sarebbe servito proprio ad evidenziare le difficoltà
relative alla gara di assegnazione del servizio mensa scolastica a causa
dell’esclusione di una delle cooperative partecipanti che ha presentato
regolare ricorso. Condizione, questa, che ha praticamente generato il notevole
ritardo accumulato per l’attivazione della mensa scolastica per l'anno
2018/2019, ritenutosi necessario per il tempo prolungato di 40 ore settimanale
previsto per alcune classi.
Come ci
viene raccontato dai genitori: “Durante il confronto del 16 ottobre l’assessore
Di Mezza e la dirigente scolastica Rosa Pellegrino, hanno proposto eventuali
soluzioni alternative per sopperire al temporaneo impedimento del servizio:
funzionamento con tempo scuola pari a 28 ore settimanali come da comunicazione
calendario inizio attività didattica; funzionamento con tempo scuola pieno pari
a 40 ore settimanali come da prefato calendario di inizio attività didattica
con temporaneo servizio mensa con soluzione di pranzo a sacco fornito dai
genitori per le esigenze dei propri figli”. I genitori avrebbero dovuto
decidere, entro il 18 ottobre, la soluzione loro più idonea. Inoltre, la Di
Mezza comunicava che entro lo scorso 19 ottobre il Comune avrebbe ricevuto, da
parte della Stazione Unica Appaltante Provinciale. il responso di ammissione o
esclusione della cooperativa eliminata dalla gara. Ciò avrebbe riattivato le
procedure burocratiche/amministrative arrivando alla conclusione ed
aggiudicazione della stessa.
Fatto
sta che, in merito alle proposte avanzate dalla Di Mezza e dalla Pellegrino, i
genitori hanno risposto “picche sulla prima, ed hanno considerato percorribile
la soluzione di fornire direttamente le famiglie il pasto, ma soltanto per un
tempo massimo di 5 giorni scolastici. Oltre tale limite i genitori avrebbero
voluto impegno il Comune, provvedendo alla fornitura del pasto caldo seguendo
le indicazioni di un menu stabilito dall'Ente Sanitario di competenza, secondo
le linee guida di un nutrizionista incaricato. Morale della vicenda: i genitori
non hanno ritenuto opportuno iniziare il tempo pieno di 40 ore settimanali
perché il Comune non avrebbe fornito ricevendo sostanziali rassicurazioni sui
tempi necessari per la risoluzione definitiva del problema.
Dal
canto suo, la dirigente scolastica Rosa Pellegrino, prendendo atto della
situazione, ha accolto la scelta dei genitori sollecitando allo stesso tempo ad
una rapida soluzione definitiva, che avrebbe garantito agli alunni in questione
il diritto allo studio come da offerta formativa.
A
distanza di ormai quasi dieci giorni dal confronto i genitori ci hanno espresso
di essere comunque disponibili per trovare una soluzione temporanea nel
frattempo che il Comune, ente erogatore del servizio mensa, trovi una quella
conclusiva.
Ma i
tempi intanto si allungano, anche perché la Stazione Unica Appaltante
Provinciale, che aveva rimanda la decisione sulla riammissione/esclusione della
Cooperativa al 23 ottobre scorso, comunicava alla “Commissione Mensa” che la
Cooperativa esclusa deve essere riammessa alla procedura di gara per
l'assegnazione del servizio. Insomma si dovrà procedere alla pubblicazione di
un nuovo bando di gara. Qui il nuovo timore dei genitori: “Essendo un bando di
gara correlato a questioni burocratiche/amministrative che richiedono tempi
lunghi, questi saranno certamente ulteriormente prolungati da imprevisti che si
possono verificare, come è accaduto nel nostro caso”.
Adesso
l’ulteriore preoccupazione è l’oggettiva eventualità di penalizzare
ulteriormente i bambini rispetto alla proposta formativa ricevuta dall'Istituto
Comprensivo Statale. Inoltre un altro aspetto ovvio della vicenda è che ad
oggi, risulta già impossibile recuperare le ore perse dall'inizio dell'Anno
Scolastico in corso.
L’auspicio
dei genitori adesso è quello di non vedersi di fronte ulteriori proroghe e
rinvii che potrebbero solo nuocere all'istruzione dei propri figli.