SAN SALVATORE TELESINO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 5 febbraio
2019)
Il Fronte Verde: “Questo territorio è
geologicamente e storicamente parte del Matese”
PARCO NAZIONALE, NUOVA RICHIESTA DI
ADESIONE
Izzo: “Area strategica perché
rappresenta il corridoio naturale con il Taburno – Camposauro”
Con le modifiche alla legge del 6
dicembre n°394/91 e con le ulteriori disposizioni in materia di aree protette
contenute nella legge numero 205 del 27 dicembre 2017 il Parco Nazionale del
Matese è diventato realtà. La richiesta di istituzione, come abbiamo visto, è
scaturita dopo diversi anni di impegno di Associazioni e Movimenti
principalmente dell’area molisana, che hanno saputo creare sinergie per
raggiungere l’obiettivo di tutela dell’area matesina, che nel versante campano
in parte era già tutelata dal Parco Regionale.
Il territorio si sta confrontando con
decisione sull’opportunità di aderire al nuovo ente. A tal fine, dopo la
riunione della scorsa settimana degli Stati Generali, promossa da Legambiente,
anche il “Fronte Verde Benevento”, con il suo portavoce Ugo Martino Izzo, dice
la sua.
“Il Ministero al fine di dare attuazione
al procedimento definitivo che comprende anche la perimetrazione dell’Area
Parco, si avvale per la fase tecnica-istruttoria del supporto dell’Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) il quale ha
individuato le valenze ambientali nell’area di interesse da inserire nell’Area
Parco”, riferisce Izzo che, quindi chiarisce sull’importanza di adesione al
Parco Nazionale da parte del Comune di San Salvatore. Infatti precisa:
“Nell’area di interesse e, quindi, meritevole di protezione per continuità ed
omogeneità territoriale, per la presenza di valori naturali e culturali da
preservare e trasmettere alle future generazioni, rientra una parte di
territorio ricadente a San Salvatore Telesino, rappresentato da Monte Acero e
dalla dorsale Rocca-Montepugliano”.
L’importanza del territorio
sansalvatorese è decisiva soprattutto considerando il fatto che Monte Acero e
la dorsale Rocca – Monte Pugliano costituiscono le propaggini più meridionali
del Massiccio del Matese. “Sono aree naturali strategiche per il collegamento
dell’area matesina con l’area del Taburno-Camposauro, infatti sono
longitudinalmente attraversate dal corridoio ecologico Appenninico principale,
che rappresenta un corridoio di connessione fra aree con elevata naturalità”,
spiega Izzo.
L’esponente del Fronte aggiunge: “Questo
corridoio è percorso da diverse specie faunistiche costituisce una delle rotte
migratorie della avifauna. Le osservazioni faunistiche effettuate nell’area
d’interesse ricadente nel Comune di San Salvatore Telesino hanno rilevato che
questo territorio costituisce un habitat idoneo alla sopravvivenza di alcune
specie protette ed in via di estinzione. Monte Acero e la dorsale Rocca
–Montepugliano, oltre alla presenza di una straordinaria biodiversità, si
caratterizzano - per gli aspetti geologici di Monte Pugliano. Percorrendo
infatti i sentieri troviamo le testimonianze della affascinante storia geologica
del monte derivante dalla presenza di numerose doline formatesi dalla
dissoluzione dei calcari con l’attività erosiva delle acque meteoriche”.
Rilevante è l’aspetto idrogeologico: “Alla base di Monte Pugliano sono presenti
numerose sorgenti alimentate dal bacino sud –orientale del Massiccio del Matese
che costituiscono il gruppo sorgivo del fiume Grassano il quale rappresenta una
risorsa strategica per l’agricoltura della Valle Telesina, e di quelle nell’
area orientale di Montepugliano, caratterizzate da una notevole
mineralizzazione che alimentano il complesso termale di San Salvatore Telesino
e Telese Terme”. Decisivi anche i valori storici culturali presenti: “L’Arce di
Monte Acero è stata definita dagli studiosi uno dei più importanti esempi di
architettura militare sannita e per la presenza sulla Rocca dei ruderi di una
fortezza medioevale costruita nel XII secolo, resti di strutture in opera
poligonale su Montepugliano”.