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"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)

DROGA TRA GLI ADOLESCENTI, L’ALLARME DI ABITABILE


SAN SALVATORE TELESINO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO del 31 ottobre 2018)

Il report governativo preoccupa: “Coinvolgere Comuni, Scuole, Asl ed Ambito Sociale”

DROGA TRA GLI ADOLESCENTI, L’ALLARME DI ABITABILE

Proposta al Vescovo: “Osservatorio Permanente e un Punto d’Ascolto nelle parrocchie”

Antonio Caporaso

Uno studio governativo che ripercorre i dato dal 2013 ad oggi evidenzia che negli ultimi anni è praticamente raddoppiato il numero di ragazzi adolescenti vittime della tossicodipendenza. Un fenomeno che sta crescendo in maniera esponenziale e dalle grandi città si sta allargando anche nella cosiddetta provincia, rischiando seriamente di “contagiare” anche quei luoghi che fino ad ora sembravano immuni. Situazioni che stanno interessando sempre più giovani ed addirittura ragazzini, se non bambini. L’età media, infatti, secondo i dati presentati al Ministero della Famiglia, al Miur ed alla Presidenza del Consiglio, è sempre più bassa: bambini, anche sotto i dieci anni, che sperimentano i solventi; tredicenni che si prostituiscono per una dose; adolescenti sottoposti a Trattamento Sanitario Obbligatorio per essere recuperati da questa drammatica condizione. Insomma, storie angosciose che stroncano intere famiglie e spazzano via i sogni e le speranze di una vita serena a ragazzi che, per la loro età, dovrebbero solo pensare a vivere serenamente.
Una situazione che, come detto, rischia seriamente di irrompere nel tessuto sociale di provincia. Quindi l’obbligo delle istituzioni e di chi è impegnato nel sociale è proprio quello di creare premesse per debellare sul nascere un fenomeno altamente pericoloso. Da questi presupposti nasce l’appello del capogruppo di opposizione, Ciro Abitabile. Il referente del soggetto civico “Vivi San Salvatore” intende sensibilizzare non solo la classe politica telesina, ma anche le realtà che operano quotidianamente sul territorio. Da qui il messaggio che punta a coinvolgere l’Asl, l’Ambito Sociale, gli Istituti Comprensivi, le associazioni e la stessa Diocesi. E’ infatti al Vescovo Monsignor Domenico Battaglia che Abitabile si rivolge più di tutti. “La sua indiscussa sensibilità, il suo amore verso il prossimo, il suo straordinario impegno sociale nei confronti di chi soffre, la sua battaglia per debellare l’infelice piaga del gioco d’azzardo, sono tutte caratteristiche che fanno del nostro vescovo l’unica guida che può accompagnarci in questa nuova sfida”, così Ciro Abitabile.
Il capogruppo di opposizione quindi prosegue: “E’ un fenomeno troppo scabroso. Dobbiamo assolutamente impegnarci e farci trovare pronti. Non possiamo improvvisare quando i casi cominceranno ad essere presenti. Non possiamo nemmeno pensare di restarne immuni, ovattati nella nostra indifferenza. Oggi i ragazzi e soprattutto i bambini sono più lesti di noi adulti. Frequentano quotidianamente internet con facilità. Conoscono cosa accade intorno a loro. Hanno tentazioni che noi genitori delle volte nemmeno conosciamo. Sono padre di famiglia e per fortuna non ho dovuto fare i conti con queste situazioni perché i miei figli hanno dimostrato sempre rettitudine, ma da genitore non posso restare insensibile a questi fenomeni”.
Ed ancora: “Ho visionato lo studio che è sulla scrivania anche di diversi ministri, le preoccupazioni sono oggettivamente tante. Ecco perché propongo di impegnarci nella costituzione di un ‘Osservatorio Permanente’ promosso dalla Diocesi, che coinvolga i sindaci, i dirigenti scolastici, gli stessi insegnanti e soprattutto le famiglie, ma anche l’Asl, l’Ambito Sociale e le associazioni. Poi come step successivo si potrebbe pensare ad un Punto d’Ascolto da allestire presso ogni parrocchia gestito dai parroci con il contributo di volontari”.
Conclude Abitabile: “Occorre assolutamente mobilitarci, anche in considerazione di un altro aspetto: nelle grandi città lo stanno già facendo, soprattutto nel nord e centro Italia. Qui al sud siamo ancora fermi al palo, con il rischio poi di soccombere e lasciare le famiglie da sole a fronteggiare questo possibile dramma. Non possiamo far finta di nulla e pensare che i nostri territori, le nostre comunità non risentano di un fenomeno che sta praticamente crescendo di anno in anno. Abbiamo già trattato con superficialità altre situazioni, come il gioco d’azzardo, e poi ci siamo trovati a fare i conti con una condizione spaventosa di dipendenza”.