IL SANNIO QUOTIDIANO 19 febbraio 2019
L’ingegnere Giuseppe Pace ha messo a
punto uno studio di fattibilità dell’intervento
GALLERIA DEL MATESE, INTERVENTO DA 130
MILIONI DI EURO
Due trafori di valico, il primo di dieci
chilometri ed il secondo di quattro, per “unire” Campania e Molise
l'ingegnere Giuseppe Pace |
Giuseppe Pace è nativo di Letino
(Caserta), laureato all’Università di Napoli in Scienze Naturali. Ha insegnate
in scuole medie superiori di Liguria, Veneto, Molise ed estero, dal 1977
risiede a Padova. Nello specifico è Naturalista Perfezionato in Ingegneria del
Territorio all’Università di Padova). A lui si deve l’importante studio portato
avanti per pianificare il traforo del Matese.
Abbiamo raccolto il suo commento in
merito ed immediatamente ci ha lasciato di stucco quando ha esordito con una
frase decisamente significativa: “10 miliardi circa le gallerie tra Lione e
Torino e non solo. 130 milioni di euro le due gallerie di valico dei monti del
Matese, meno ancora dei 250 milioni del nuovo ponte di Genova, necessario”.
Quindi Pace precisa: “C’è anche da
precisare che a differenza dell’analisi costi-benefici del ‘Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti’ che boccia il progetto delle gallerie alpine
tra la Francia e l’italiano territorio del Nordovest, l’analisi costi-benefici
delle due gallerie di valico (10 e 4 km) del Matese, tra Molise e Campania, è
positiva”.
Sul crono-programma aggiunge: “Questa
seconda analisi costi-benefici non è del Ministero ma ‘artigianale’ descritta
anche in una mia Tesi del 1994 alla Facoltà d’Ingegneria dell’Università di
Padova nonchè illustrata all’Unione delle Camere di Commercio del Molise,
durante un corso per Tecnici Ambientali svolto a Campobasso. Le due Galleria
del Matese, lunghe una 10 km e l’altra lungo il percorso ipogeo appenninico tra
Guardiaregia-Cusano Mutri e Gioja Sannitica, costerebbe solo 130 milioni di
euro, ben poca cosa rispetto alla decina di miliardi tra Torino e Lione, in
gran parte in territorio francese”.
Puntualizza: “Il Mezzogiorno difetta di
valichi montani tra l’Est e l’Ovest peninsulare, mentre abbonda tra Nord e Sud
come la variante di valico sotto l’Appennino Tosco-Emiliano tra Bologna e
Firenze, che ha sostituito o integrato la variante panoramica sul Mugello”.