CERRETO SANNITA
IL SANNIO QUOTIDIANO 19 febbraio 2019
La formazione civica chiede investimenti
per rivalutare i mestiere della pastorizia
IMPEGNO: “INVESTIRE NELLE NOSTRE
MONTAGNE”
“Siamo una piccola comunità di montagna
nella quale non esistono insediamenti industriali, né alcuna forma di
occupazione a tempo indeterminato. L'unica ricchezza naturale che il territorio
ci offre, sono i verdi pascoli delle nostre montagne, dove per anni gli
allevatori hanno cresciuto il bestiame che gli ha consentito di avere il sostegno
economico per le rispettive famiglie. Purtroppo, nell'indifferenza di chi ha la
responsabilità politica e di gestione, oggi, non si sono accorti che le
montagne cerretesi stanno pian piano morendo”. Così la civica.
Il gruppo quindi traccia l’importanza di
riscoprire tale antica fonte di economia: “I verdi pascoli diminuiscono anno
dopo anno, lasciando spazio a enormi distese di roghi di spine che non hanno
nulla da invidiare alle foreste amazzoniche, questa vegetazione sottrae sempre
più spazio verde agli animali. Per nostra fortuna e grazie al sacrificio degli
allevatori, il numero degli animali allevati è cresciuto negli ultimi anni. Nel
ciclo dell'allevamento è stato inserito anche il cavallo”.
Uno sguardo al futuro: “Occorre impedire
che l'unica fonte di ricchezza della comunità scompaia. Innanzitutto va
abbassato il costo della fida pascolo,ciò consentirebbe agli allevatori di
avere più risorse da impegnare per lo sviluppo dell'azienda; programmare la
convivenza dell'allevamento equino e bovino in alta montagna. Avviare progetti
mirati per migliorare le condizioni dei pascoli attraverso l'utilizzo dei fondi
europei tali da ‘ricostruire’ la vegetazione della montagna (sempre più
sfruttata dalle grandi multinazionali per altri scopi) garantendo agli animali
più spazio per pascolare. Migliorare le strade di accesso al pascolo, ciò
consentirebbe la fruibilità della montagna anche da parte di chi vuole viverla
come semplice esperienza tra la natura”.