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"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)

TORNA LA PROTESTA DEGLI OPERAI FORESTALI


TABURNO
IL SANNIO QUOTIDIANO 1 marzo 2019

Mancano stipendi da luglio 2018: “Occupiamo l’ente e avviamo i decreti ingiuntivi”

TORNA LA PROTESTA DEGLI OPERAI FORESTALI

“Non comprendiamo perché le altre Comunità Montane pagano regolarmente”


Ripiomba nel caos la Comunità Montana del Taburno. L’ente di Piazza Mercato sta vivendo, in questi giorni, nuovi momenti di fermissima protesta da parte degli operai forestali assunti con la “Legge Regionale 11”.
Il motivo è sempre lo stesso: mancano gli stipendi e non si vedono soluzioni immediate. Stanchi di tanto pressapochismo i dipendenti hanno inteso avviare una significativa azione per sensibilizzare il Prefetto di Benevento Francesco Antonio Cappetta e la Regione Campania.
“Siamo ormai stanchi delle promesse della politica, siamo stanchi anche dell’indifferenza e dell’assenza cronica del presidente Giacomo Buonanno che da sempre diserta l’ente senza presenziare ad alcuna attività che la Comunità Montana porta avanti nel quotidiano. Siamo stanchi anche dei sindacati. Li abiuriamo e rinnoviamo ufficialmente la nostra posizione chiara nei loro confronti: non vogliamo più che alcuna sigla parli per nome e per conto nostro”, così la delegazione di operai che abbiamo incontrato nella giornata di ieri.
L’obiettivo immediato è stato definito: “Siamo pronti a rivolgersi a nostri legali di fiducia per passare dalle parole ai fatti. Ci stiamo attivando per compiere dei decreti ingiuntivi nei confronti dell’ente. Inoltre è nostro intento occupare la struttura con un presidio permanente che vada avanti notte e giorno. Siamo anche intenzionati a fare una manifestazione di protesta sotto la Prefettura di Benevento. Lo Stato non può essere sordo al nostro grido disperato. Vogliamo solo quello che ci tocca per legge, è la Costituzione a parlare: legittimiamo i nostri stipendi”.
In pratica gli operai non percepiscono compensi da luglio 2018. Non è stato corrisposta loro nemmeno la tredicesima dello scorso anno. Ma la cosa più assurda è che manca anche la retribuzione di dicembre 2017 con la relativa tredicesima.
Concludendo: “Non comprendiamo perché siamo i soli ormai a vivere questo disagio. Gli operai delle altre Comunità Montane vengono pagati regolarmente”.