CERRETO SANNITA
IL SANNIO QUOTIDIANO 3 marzo 2019
Lo spettro inquinamento confermato dopo
avvisaglie di ottobre
IMPIANTO CARACCIO, L’ACQUA TORNA “NON
POTABILE”
Impegno: “Occorre fare chiarezza,
chiediamo le dimissioni del sindaco Parente”
Un primo problema si era già
materializzato ad ottobre, quando diversi cittadini e lo stesso gruppo civico
“Impegno per Cerreto” avevano sollevato la questione dopo che il Comune
ufficializzava con una ordinanza a firma del primo cittadino Giovanni Parente
che l’acqua in Contrada San Giovanni e parte di Contrada Sant’Anna non fosse
potabile. A distanza di qualche giorno, precisamente per fine ottobre, l’ente
di Palazzo Sant’Antonio diffondeva una nota nella quale si revocava l’ordinanza
perché la Società Sica, ditta affidataria del servizio di controllo delle acque
destinate al consumo umano, comunicava che a seguito di verifiche eseguiti sui
campioni di acqua prelevati, all'esame batteriologico rientravano nei limiti
imposti dalla legge.
Ma adesso un nuovo spettro aleggia in
città. Il sindaco Parente ha diffuso ieri una nuova ordinanza in cui conferma
ancora una volta che l’acqua non risulta essere potabile.
In pratica Parente ha assunto tale
decisione dopo aver preso in esame la nota dell’Azienda Sanitaria Locale,
acquisita al protocollo generale giovedì 28 febbraio scorso, con la quale
comunica che l'Arpac (Dipartimento Tecnico Provinciale di Benevento) ha
rilevato che il campione di acqua potabile prelevato in data 26 febbraio 2019
nel Comune di Cerreto Sannita presso il serbatoio "Carroccio” evidenzia
dati analitici che superano i limiti imposti.
Ed è proprio Impegno a porre un quesito
all’esecutivo di governo cerretese che viene considerato ovvio. La civica
conferma: “L’amministrazione Parente deve chiarire da quanto tempo i cittadini
della zona servita dal serbatoio Carroccio stanno bevendo acqua inquinata?”.
Quindi si ufficializza la richiesta di dimissioni al sindaco Giovanni Parente:
“E’ inadeguato nel svolgere il ruolo di primo cittadino”.