Fa discute la decisione dei residenti di
realizzare l’intervento con propri fondi
VIA PALATUCCI, L’OPPOSIZIONE BACCHETTA
FUSCO
“Ancora una volta è mancata la
‘rivoluzione’, i cittadini hanno dato una lezione di buonsenso”
L’opposizione torna a dire la sua, ma
questa volta sotto i riflettori non ci sono le dinamiche della tassazione, ma
la questione riguardante Via Palatucci.
“Dicono di essere il cambiamento, dicono
di essere una classe dirigente attenta ai bisogni della popolazione, dicono di
avere a cuore esclusivamente il bene della comunità, dicono che con loro il
Comune è davvero il luogo dove ogni cittadino viene ascoltato, dicono di aver
mutato modus operandi rispetto al passato, dicono di essere una squadra giovane
vicina ai giovani, dicono di essere e di fare la ‘Rivoluzione’. Dicunt sed non
agunt. Il termine rivoluzione nel suo significato più ampio indica qualsiasi
cambiamento radicale nelle strutture sociali, economiche e politiche di un
paese che Ponte, dopo quasi un anno di amministrazione Fusco, stenta a
conoscere. Per l’ennesima volta il
sindaco dimostra di essere molto bravo nel fare proclami ed annunci, e poco
nell’assumersi le responsabilità che comporta il ruolo che ricopre”. Ci
riferiscono Pietro Stefanucci, Achille Antonaci e Domenico Scrocco.
Polemica l’opposizione aggiunge: “Il
sindaco dimentica che oggi siede sulla poltrona di primo cittadino grazie ad un
gesto davvero rivoluzionario come quello di Antonaci e Stefanucci, i quali
hanno sfiduciato l’allora sindaco Meola, non certo per capriccio o per
interessi personali, ma perché in disaccordo con la gestione amministrativa
accentratrice dell’ ex sindaco: questo è stato il vero punto di partenza di
tutto ciò che si è verificato in seguito”.
Quindi entrando nel merito della
vicenda, riferiscono: “E’ opportuno citare alcune fonti, per amore della giustizia e della verità. La questione ha
avuto inizio con la frana del 5 Gennaio 2017, e non del 2016 così come riferito
dal sindaco. Da lì si sono susseguite
una serie di vicende che hanno portato al contenzioso, culminato in un primo
provvedimento che intimava al comune di eseguire la messa in sicurezza della
scarpata sottostante via Palatucci, ed un successivo provvedimento del 31
Ottobre del 2018 che nomina un commissario ad acta per l’esecuzione dei lavori
di messa in sicurezza, in sostituzione dell’ente. Ora, vogliamo ricordare al
sindaco, che l’insediamento della sua amministrazione c’è stato nel Giugno
2018, e nel successivo mese di Luglio faceva seguito uno dei suoi comunicati in
cui chiedeva pazienza agli abitanti di via Palatucci perché avrebbe risolto la
situazione in breve tempo”.
Ed ancora: “Un paio di settimane fa,
addirittura, esce un altro provvedimento in cui il giudice nomina un ufficiale
giudiziario che porti a compimento la procedura per l’esecuzione dell’opera.
Risulta quindi, solo dalla semplice narrazione dei fatti, che se il sindaco
Fusco e la sua amministrazione avessero avuto un atteggiamento realmente
diverso dai precedenti e risolutivo nei confronti della questione, non si
sarebbe arrivati a due provvedimenti che hanno visto la luce proprio durante il
suo mandato”.
L’opposizione precisa: “Ci sembra che
abbiano continuato a pagare un difensore, e che non siano addivenuti ad un
accordo con la controparte, che eviterebbe quelle spese di cui tanto il sindaco
è rammaricato. La cosa però che più meraviglia è che il sindaco critica il
provvedimento del giudice ( atteggiamento di chi dall’alto della sua onnipotenza
può permettersi anche questo) in quanto ‘incredibilmente’ la costruzione
dell’opera viene affidata ai privati. Meraviglia perché in un momento in cui il
comune è ‘costretto’ ad aumentare le tasse perché non ha risorse economiche,
dovrebbe essere grato del fatto che privati cittadini si assumano l’onere di
portare a compimento l’opera, gravandosi di una spesa così esosa, ma allo
stesso tempo permettendo all’ ente stesso di trovare le risorse necessarie,
auspicabilmente evitando la strada del mutuo.
Quindi consigliamo al sindaco di
lavorare umilmente, di non piegarsi ad una certa politica clientelare, di avere
rispetto dei suoi concittadini, di non gettare sempre fango sul passato
assumendosi la responsabilità degli obiettivi che non riesce a conseguire:
insomma la ‘rivoluzione’, quella sconosciuta, purtroppo”.