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"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)

VIA PALATUCCI, L’OPPOSIZIONE BACCHETTA FUSCO

PONTE
IL SANNIO QUOTIDIANO 14 aprile 2019

Fa discute la decisione dei residenti di realizzare l’intervento con propri fondi

VIA PALATUCCI, L’OPPOSIZIONE BACCHETTA FUSCO

“Ancora una volta è mancata la ‘rivoluzione’, i cittadini hanno dato una lezione di buonsenso”


L’opposizione torna a dire la sua, ma questa volta sotto i riflettori non ci sono le dinamiche della tassazione, ma la questione riguardante Via Palatucci.
“Dicono di essere il cambiamento, dicono di essere una classe dirigente attenta ai bisogni della popolazione, dicono di avere a cuore esclusivamente il bene della comunità, dicono che con loro il Comune è davvero il luogo dove ogni cittadino viene ascoltato, dicono di aver mutato modus operandi rispetto al passato, dicono di essere una squadra giovane vicina ai giovani, dicono di essere e di fare la ‘Rivoluzione’. Dicunt sed non agunt. Il termine rivoluzione nel suo significato più ampio indica qualsiasi cambiamento radicale nelle strutture sociali, economiche e politiche di un paese che Ponte, dopo quasi un anno di amministrazione Fusco, stenta a conoscere.  Per l’ennesima volta il sindaco dimostra di essere molto bravo nel fare proclami ed annunci, e poco nell’assumersi le responsabilità che comporta il ruolo che ricopre”. Ci riferiscono Pietro Stefanucci, Achille Antonaci e Domenico Scrocco.
Polemica l’opposizione aggiunge: “Il sindaco dimentica che oggi siede sulla poltrona di primo cittadino grazie ad un gesto davvero rivoluzionario come quello di Antonaci e Stefanucci, i quali hanno sfiduciato l’allora sindaco Meola, non certo per capriccio o per interessi personali, ma perché in disaccordo con la gestione amministrativa accentratrice dell’ ex sindaco: questo è stato il vero punto di partenza di tutto ciò che si è verificato in seguito”.
Quindi entrando nel merito della vicenda, riferiscono: “E’ opportuno citare alcune fonti, per amore della  giustizia e della verità. La questione ha avuto inizio con la frana del 5 Gennaio 2017, e non del 2016 così come riferito dal sindaco.  Da lì si sono susseguite una serie di vicende che hanno portato al contenzioso, culminato in un primo provvedimento che intimava al comune di eseguire la messa in sicurezza della scarpata sottostante via Palatucci, ed un successivo provvedimento del 31 Ottobre del 2018 che nomina un commissario ad acta per l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza, in sostituzione dell’ente. Ora, vogliamo ricordare al sindaco, che l’insediamento della sua amministrazione c’è stato nel Giugno 2018, e nel successivo mese di Luglio faceva seguito uno dei suoi comunicati in cui chiedeva pazienza agli abitanti di via Palatucci perché avrebbe risolto la situazione in breve tempo”.
Ed ancora: “Un paio di settimane fa, addirittura, esce un altro provvedimento in cui il giudice nomina un ufficiale giudiziario che porti a compimento la procedura per l’esecuzione dell’opera. Risulta quindi, solo dalla semplice narrazione dei fatti, che se il sindaco Fusco e la sua amministrazione avessero avuto un atteggiamento realmente diverso dai precedenti e risolutivo nei confronti della questione, non si sarebbe arrivati a due provvedimenti che hanno visto la luce proprio durante il suo mandato”.
L’opposizione precisa: “Ci sembra che abbiano continuato a pagare un difensore, e che non siano addivenuti ad un accordo con la controparte, che eviterebbe quelle spese di cui tanto il sindaco è rammaricato. La cosa però che più meraviglia è che il sindaco critica il provvedimento del giudice ( atteggiamento di chi dall’alto della sua onnipotenza può permettersi anche questo) in quanto ‘incredibilmente’ la costruzione dell’opera viene affidata ai privati. Meraviglia perché in un momento in cui il comune è ‘costretto’ ad aumentare le tasse perché non ha risorse economiche, dovrebbe essere grato del fatto che privati cittadini si assumano l’onere di portare a compimento l’opera, gravandosi di una spesa così esosa, ma allo stesso tempo permettendo all’ ente stesso di trovare le risorse necessarie, auspicabilmente evitando la strada del mutuo.  Quindi  consigliamo al sindaco di lavorare umilmente, di non piegarsi ad una certa politica clientelare, di avere rispetto dei suoi concittadini, di non gettare sempre fango sul passato assumendosi la responsabilità degli obiettivi che non riesce a conseguire: insomma la ‘rivoluzione’, quella sconosciuta, purtroppo”.