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MANCANZA DI FONDI, AZIENDE VINICOLE IN RIVOLTA


TABURNO – TITERNO
IL SANNIO QUOTIDIANO 19 febbraio 2019

Quattro imprenditori scrivono a De Luca: “Abbiamo portato il nostro vino all’estero”

MANCANZA DI FONDI, AZIENDE VINICOLE IN RIVOLTA

“Abbiamo adempiuto al progetto anche con investimenti consistenti, ma la Regione non ha liquidato”


Quattro imprenditori vitivinicoli del territorio (Flaviano Foschini, Azienda Agricola “Vigne di Malies”; Luca Baldino, Società Agricola “Santiquaranta”; Lorenzo Nifo, “Sarrapochiello” Azienda Agricola; Gaetano Falluto, Società Agricola “Corte Normanna”) scrivono al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per chiedere spiegazioni sul bando regionale per il Piano Nazionale di Sostegno al settore vitivinicolo - Misura "Promozione dei vini sui mercati dei Paesi terzi". Proprio a pochi giorni dal taglio del nastro della “Capitale Europea del Vino”, questa notizia certamente non produce un buon effetto per le istituzioni coinvolte, anzi ne evidenzia le mancanze. “Siamo dei vitivinicoltori del Sannio che trasformano e commercializzano le proprie uve a Denominazione Sannio e Falanghina del Sannio. Il mercato di riferimento delle nostre aziende è soprattutto nazionale, con vendite in parte anche all’estero.  Per rispondere alle difficoltà sul mercato nazionale e tentare di penetrare mercati esteri, abbiamo presentato nel novembre 2017 un progetto per la promozione e commercializzazione dei nostri vini in Serbia, un mercato promettente, essendo porta d’ingresso per i Balcani e la Russia”.
Le quattro aziende ci spiegano la consistenza di un progetto che prevedeva una spesa complessiva di 184 mila euro per iniziative di promozione in Serbia. “Abbiamo chiesto un contributo regionale di 53.360 euro, al di sotto del limite del cofinanziamento massimo (30%) promesso e indicato nel bando, prevendendo un investimento di capitali propri di 40 mila euro e un apporto Agea per il residuo”.
Ci spiegano ancora: “Nel  2018, vista l’approvazione del progetto, contando sul contributo previsto, abbiamo cercato il partner Serbo per una migliore attuazione dello stesso (trasporto e distribuzione del vino), effettuato ricerche di mercato, organizzato nove eventi di degustazione in alberghi e ristoranti di Belgrado. Ben tre eventi sono stati realizzati in collaborazione con altri enti ed istituzioni: ‘La Dolce Vita’ svoltasi presso Hotel Radisson Blu di Belgrado il 21 giugno 2018, organizzato da Camera di Commercio Italiana in Serbia; la ‘Fiera Made in Italy’ presso Metropol Palace il 23-24 novembre 2018, nell’ambito della settimana della Cucina Italiana Nel Mondo, a cura dell’Ambasciata Italiana a Belgrado; il quindicesimo ‘Salone Internazionale del Vino di Belgrado” presso Hyatt Hotel il 6/8 dicembre 2018. Abbiamo anche organizzato campagne di informazione con pubblicità, articoli su riviste e magazine di vino, su siti web, sui social network nonché realizzato attività di marketing con strumenti pubblicitari tradizionali come giornali, cartelloni pubblicitari, brochure informative e con un video clip trasmesso su due emittenti serbe a livello nazionale. Abbiamo, infine, realizzato il sito www.falanghinadelsannio.rs. Il nostro progetto è stato integralmente  completato anche perché le spese progettuali approvate dovevano essere concentrate, come previsto dalla disciplina del bando, tra aprile e dicembre 2018. Sennonché a fine novembre 2018, la Regione ci ha fatto sapere che avrebbe erogato al più 17.500 euro (a fronte dei 53.360 promessi), di fatto catapultando sulle nostre aziende un onere di oltre 36 mila euro, con un sostanziale raddoppio dell’impegno in capitali propri aziendali. Un colpo pressoché mortale. Non bastasse, a tutt’oggi, la somma assegnata non è stata ancora erogata questo ci ha obbligato ad una ulteriore anticipazione di capitale non prevista”.
Insomma un qualcosa che ha praticamente stroncato l’attività delle quattro aziende. Il problema è serio ed evidenziato in questi termini: “Abbiamo operato correttamente nella  ragionevole convinzione  che la Regione Campania avesse l’obbligo di sciogliere la “riserva”, comunicando l’entità del contributo,  prima della stesura della graduatoria definitiva (gennaio /febbraio 2018), o in subordine prima che noi, sfortunati vincitori del bando, assumessimo impegni irreversibili con l’Agea (con la sottoscrizione del contratto)  e con operatori esteri (marzo/ aprile 2018), dandoci la facoltà di recedere dal progetto nel momento in cui la Regione non avesse potuto mantenere gli impegni assunti (contributo del 30%). Già da maggio 2018 abbiamo esternato esigenze, ansie e paure, sia per iscritto sia per le vie brevi, alle Associazioni di Categoria, alla Rappresentanza Regionale e al Consigliere Delegato, denunciando il comportamento della Regione che ci costringeva ad operare nell’incertezza più assoluta. E’ inaccettabile che a metà febbraio 2019, a due mesi dalla chiusura delle attività, la Regione Campania non abbia erogato nemmeno 17.500 euro (9.50 % del progetto complessivo) di cofinanziamento”.
Chiude la nota: “Questo è stato un attentato alla integrità delle nostre aziende. Chiediamo di conoscere le responsabilità, di sapere come mai si è verificato tutto ciò e se ci sono i presupposti e la volontà di porre rimedio ad una grave ingiustizia da noi subita e nel contempo restituire credibilità all’indirizzo politico della Regione Campania riguardo la filiera vitivinicola”.