(da IL SANNIO QUOTIDIANO 9 febbraio
2019)
Un progetto affascinante a cui aveva già
pensato Re Ferdinando di Borbone nel 1853
GALLERIA DEL MATESE, IL SOGNO PUÒ
DIVENTARE REALTÀ
E’ il presidente dell’Interporto Sud
Europa, Salvatore De Biasio, ad auspicare l’opera infrastrutturale
Parallelamente all’istituzione del Parco
Nazionale sta riprendendo corpo anche la discussione dell’agognata opera della
“Galleria del Matese”. L’infrastruttura che ambita ed inseguita da generazioni
di amministrazioni locali da oltre settant’anni potrebbe ormai diventare realtà
proprio per avvantaggiare il flusso turistico verso la nascente area protetta.
Un progetto che tiene nuovamente in
fermento: due regioni ben tre comprensori, quattro province, e diverse decine
di paesi. La discussione è ripartita seriamente. Sia in Molise che in Campania
adesso si è decisi a segnare lo storico passo che darebbe centralità all’intero
Matese.
Noi l’argomento lo trattammo già una
decina di anni fa. Nel 2016 ci ritornammo perché diverse espressioni della
società civile di Cusano Mutri e Piedimonte Matese avevano avviato una
petizione popolare per rimettere sul canovaccio della politica nazionale
l’argomento.
Da sempre al centro di un interesse
infrastrutture, la Galleria del Matese incuriosisce le menti dei governanti sin
dai tempi di Re Ferdinando II di Borbone, passando per l'Italia liberale e
fascista per poi finire alla prima Repubblica. Il progetto almeno ogni decennio
viene ridiscusso. Si riaprono vecchi faldoni e si ripercorrono storie
antichissime.
Adesso chi riprende il discorso, tirando
dal cassetto il piano per la realizzazione di una Galleria che attraversi il
Matese è Salvatore De Biasio, presidente dell’Interporto Sud Europa che vede
nell’opportunità di “aprire” il traforo del Matese “…l’unico reale collegamento
veloce tra il Tirreno e l’Adriatico, la strada più semplice e vantaggiosa per
intercettare i traffici provenienti dal medioriente”.
De Biasio, aveva già lo scorso maggio
affrontato la questione durante un summit presso la Camera di Commercio di
Caserta che parlava proprio dello sviluppo del sistema infrastrutturale
italiano.
il presidente Salvatore De Biasio |
E vero che, come abbiamo detto, da ormai
un quarto di secolo si parla seriamente di aprire una galleria che colleghi il
Molise con la Campania e soprattutto le due sponde marine Tirreno – Adriatico,
ma è anche vero che nessuno sia stato in grado finora di porre in essere nulla.
Sull’opportunità di individuare il
Matese come baluardo possibile da valicare, una personalità in vista come De
Biasio è stato chiaro. “La provincia di Caserta ha l’originalità e l’unicità di
essere sede della più grande struttura intermodale italiana per la logistica
industriale e ciò rappresenta un elemento di rilevante promozione e sviluppo
dell’economia per il territorio”, ha spiegato il presidente dell’Interporto Sud
Europa. Quindi ha aggiunto: “La struttura intermodale
di Marcianise-Maddaloni concorre nell’economia del Paese con grande
positività poiché abbatte i surplus di costo a cui sono sottoposte le attività
produttive, dall’agricoltura all’industria. Il grosso nodo intermodale di
Caserta supportato dalle ferrovie dello Stato, evidenzia la possibilità dello
sviluppo della moderna trasportistica delle merci e tende, con i propri
servizi, a migliorarne radicalmente la qualità”.
Secondo De Biasio, inoltre, l’Interporto
Sud Europa concorre alla qualità della vita con l’abbattimento dei fattori
di inquinamento ambientale “perché trasferisce, dal trasporto su gomma al
trasporto ferroviario, moli rilevanti di prodotto e di merci. Il che significa
anche deflazionare il sistema viario italiano”. Infine, il presidente
dell’Interporto dopo aver ricordato che la struttura casertana è in grado di
intercettare i traffici provenienti dal Medioriente e dal bacino del Mediterraneo
e diretti verso il grande mercato europeo, auspica la realizzazione dell’hub
aeroportuale di Grazzanise per il sistema cargo-aereo “…e la realizzazione
dello studio di fattibilità del traforo del Matese per il collegamento
trasversale dell’Adriatico con il Tirreno che rappresenterà nuova linfa
per i vari comparti dell’economia casertana”.