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MIASMI NELLA VALLE, “AGIAMO NELLA LEGALITÀ”


IL CASO NEL TELESINO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 1 dicembre 2018)

Fumi nei pressi della Stazione di Solopaca, l’azienda Soia si difende

MIASMI NELLA VALLE, “AGIAMO NELLA LEGALITÀ”

“Non possiamo restare indifferenti, si sta creando un allarmismo che ci danneggia: non c’è alcun rischio per la salute”

Antonio Caporaso

L’azienda Soia Srl, proprietaria della struttura nei pressi della Stazione Ferroviaria di Solopaca, dopo l’accesa polemica innescatasi nei giorni scorsi in merito al fumo sprigionato dalla ciminiera, chiarisce la propria posizione.
“Come accade ormai da anni e, sistematicamente in questo periodo, un gruppo di cittadini di Telese Terme si attiva, denunciando segnalazioni ad enti di controllo (Arpac,  Asl e Procura della Repubblica), per i ‘miasmi maleodoranti che rendono l’aria irrespirabile’, prodotto della lavorazione delle sanse. Quale sansificio della Valle Telesina ci sentiamo puntualmente chiamati in causa con riferimenti fotografici dei fumi della nostra attività che, postati sui siti web, sui giornali e in conversazioni pubblicate sui social, sono per questi cittadini la dimostrazione e la causa della loro insofferenza ai fumi ipotizzati come pericolosi per la salute”. Premettono i titolari dell’azienda.
Quindi precisano: “Vogliamo rassicurare tutti, negando assolutamente che un’attività legata alla produzione di un olio alimentare (l’olio di sansa di oliva) sia un’attività a rischio per la salute umana. Il prodotto grezzo viene immesso nel ciclo della produzione della filiera alimentare.  Sarebbe una contraddizione in termini e ci dispiace che non ce ne sia consapevolezza”.
C’è desiderio di chiarire e tutelare la propria integrità: “La nostra azienda non può rimanere indifferente dinanzi a queste denunce. Innanzitutto perché  si stanno creando inutili allarmismi e poi perché ci sentiamo fortemente danneggiati in termini di reputazione ed immagine. Queste accuse, infatti, sono oltremodo generiche e calunniose e non sono, e non  possono essere, supportate da evidenze scientifiche”.
Infatti si chiarisce: “Lavoriamo le sanse da oltre 60 anni e rispettiamo sempre l’ambiente e le norme che regolano l’attività di un sansificio. D’altra parte, non si prende in considerazione il fatto che attività come la nostra che emettono fumi devono essere necessariamente autorizzate, soprattutto in un territorio a prevalente vocazione agricola che trasforma prodotti agricoli e biomasse di tutti i generi. Dove sono presenti anche insediamenti zootecnici diffusi e fonti termali. Tutte attività che comportano emissioni”.
Quindi ci si spinge alla denuncia di altre situazioni: “Altre poi sono le questioni ambientali che richiederebbero maggiori controlli. Lungo il torrente Seneta che attraversa la valle telesina sono stati evidenziati scarichi abusivi a cielo aperto. Ogni anno si registrano denunce di scarichi non autorizzati di attività di frantoi puntualmente segnalati. Inoltre, i collettori fognari dei comuni della valle sono pieni di innesti ed immissioni non autorizzate”.
Concludendo: “Siamo profondamente dispiaciuti che la nostra azienda sia additata come rischiosa per l’ambiente e per la salute. La Soia è una ricchezza per il territorio. Siamo attivi da 67 anni contribuendo alla valorizzazione della filiera dell’olio e della realtà olivicola del Sannio. Ci siamo rialzati con le nostre forze dopo l’alluvione che ci ha fortemente danneggiato.  Adesso questi attacchi ci fanno particolarmente male. La territorialità è un bene che va invece difeso e tutelato per l’economia rurale del contesto in cui l’azienda risiede e perché costituisce la base per una economia di territorio e di esistenza delle famiglie che ci lavorano”.