IL CASO NEL TELESINO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 1 dicembre
2018)
Fumi nei pressi della Stazione di
Solopaca, l’azienda Soia si difende
MIASMI NELLA VALLE, “AGIAMO NELLA
LEGALITÀ”
“Non possiamo restare indifferenti, si
sta creando un allarmismo che ci danneggia: non c’è alcun rischio per la salute”
L’azienda Soia Srl, proprietaria della
struttura nei pressi della Stazione Ferroviaria di Solopaca, dopo l’accesa
polemica innescatasi nei giorni scorsi in merito al fumo sprigionato dalla
ciminiera, chiarisce la propria posizione.
“Come accade ormai da anni e,
sistematicamente in questo periodo, un gruppo di cittadini di Telese Terme si
attiva, denunciando segnalazioni ad enti di controllo (Arpac, Asl e Procura della Repubblica), per i ‘miasmi
maleodoranti che rendono l’aria irrespirabile’, prodotto della lavorazione
delle sanse. Quale sansificio della Valle Telesina ci sentiamo puntualmente
chiamati in causa con riferimenti fotografici dei fumi della nostra attività
che, postati sui siti web, sui giornali e in conversazioni pubblicate sui
social, sono per questi cittadini la dimostrazione e la causa della loro
insofferenza ai fumi ipotizzati come pericolosi per la salute”. Premettono i
titolari dell’azienda.
Quindi precisano: “Vogliamo rassicurare
tutti, negando assolutamente che un’attività legata alla produzione di un olio
alimentare (l’olio di sansa di oliva) sia un’attività a rischio per la salute
umana. Il prodotto grezzo viene immesso nel ciclo della produzione della
filiera alimentare. Sarebbe una
contraddizione in termini e ci dispiace che non ce ne sia consapevolezza”.
C’è desiderio di chiarire e tutelare la
propria integrità: “La nostra azienda non può rimanere indifferente dinanzi a
queste denunce. Innanzitutto perché si
stanno creando inutili allarmismi e poi perché ci sentiamo fortemente
danneggiati in termini di reputazione ed immagine. Queste accuse, infatti, sono
oltremodo generiche e calunniose e non sono, e non possono essere, supportate da evidenze
scientifiche”.
Infatti si chiarisce: “Lavoriamo le
sanse da oltre 60 anni e rispettiamo sempre l’ambiente e le norme che regolano
l’attività di un sansificio. D’altra parte, non si prende in considerazione il
fatto che attività come la nostra che emettono fumi devono essere
necessariamente autorizzate, soprattutto in un territorio a prevalente
vocazione agricola che trasforma prodotti agricoli e biomasse di tutti i
generi. Dove sono presenti anche insediamenti zootecnici diffusi e fonti
termali. Tutte attività che comportano emissioni”.
Quindi ci si spinge alla denuncia di
altre situazioni: “Altre poi sono le questioni ambientali che richiederebbero
maggiori controlli. Lungo il torrente Seneta che attraversa la valle telesina
sono stati evidenziati scarichi abusivi a cielo aperto. Ogni anno si registrano
denunce di scarichi non autorizzati di attività di frantoi puntualmente
segnalati. Inoltre, i collettori fognari dei comuni della valle sono pieni di
innesti ed immissioni non autorizzate”.
Concludendo: “Siamo profondamente
dispiaciuti che la nostra azienda sia additata come rischiosa per l’ambiente e
per la salute. La Soia è una ricchezza per il territorio. Siamo attivi da 67
anni contribuendo alla valorizzazione della filiera dell’olio e della realtà
olivicola del Sannio. Ci siamo rialzati con le nostre forze dopo l’alluvione
che ci ha fortemente danneggiato. Adesso
questi attacchi ci fanno particolarmente male. La territorialità è un bene che
va invece difeso e tutelato per l’economia rurale del contesto in cui l’azienda
risiede e perché costituisce la base per una economia di territorio e di
esistenza delle famiglie che ci lavorano”.