CERRETO SANNITA
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 29 novembre
2018)
L’ex vicesindaco Morone programma le
iniziative per la richiesta
“I TERRAZZAMENTI DI MONTE CIGNO PATRIMONIO
UNESCO”
Antonio Caporaso
Una interessante iniziativa dell’Unesco
è echeggiata nel comprensorio titernino dall’ex vicesindaco di Cerreto Sannita,
da sempre appassionato di storia sannitica, Lorenzo Morone. Gli antichi
“muretti a secco” sono stati considerati “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.
Una notizia che certamente farà
discutere, in particolar modo nell’area matesina. A tal proposito, Morone tiene
a sottolineare: “I muri a secco hanno segnato non solo la storia abitativa
dell'uomo, ma anche e soprattutto la storia dei Sanniti, che attraverso i
terrazzamenti difendevano i pascoli montani”.
Da qui quanto accaduto nelle alture che
compongono il Titerno, infatti Morone aggiunge: “Esempio tipico è il
misconosciuto terrazzamento di Monte Cigno, a Cerreto Sannita. Siamo di fronte
ad uno dei più convincenti esempi di terrazzamento difensivo dell'intera catena
appenninica. Nascosto e difeso da una fitta boscaglia, è anche lontano, per
grazia di Dio, dai corridoi del vento tanto amati dagli istallatori di Parchi
eolici che tanti muri a secco stanno devastando sui nostri monti. Vorrei
ricordare che, ogni tanto, attorno a queste costruzione esce anche qualche
tomba millenaria”.
Concludendo Morone annuncia: “Quanto
definito dall’Unesco è un provvedimento che certamente intensificherà studio ed
interesse, ecco perché abbiamo già espresso l’intenzione di dare seguito al
procedimento, volendo iscrivere i terrazzamenti Sanniti di Monte Cigno
all’elenco del ‘Patrimonio Mondiale’. Ci attiveremo a breve in maniera
ufficiale”.