articoli soggetti a copyright, condivisione e riproduzione consentita solo citando fonte ed autore
"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)

DOPO ANNI TORNA L’AVVENTURA DEGLI SCOUT


VITULANO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 16 novembre 2018)

Percorso promosso da Agesci e curato dal parroco don Biagio Corleone

DOPO ANNI TORNA L’AVVENTURA DEGLI SCOUT


Antonio Caporaso

Su iniziativa del parroco don Biagio Corleone sta per ripartire l’avventura dello scoutismo nella Valle Vitulanese.
E’ prevista per domenica pomeriggio, con inizio alle ore 17,30, presso la Basilica della Santissima Annunziata e Sant’Antonio la cerimonia di apertura del Gruppo Scout “Vitulano1 - Agesci”.
Il progetto di don Biagio legherà la sua avventura con l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci). Si tratta di un’associazione giovanile educativa che si propone di contribuire, nel tempo libero e nelle attività extra-scolastiche, alla formazione della persona secondo i principi ed il metodo dello scautismo, adattato ai ragazzi e alle ragazze nella realtà sociale italiana di oggi.
L’Agesci è nata nel 1974, come iniziativa educativa liberamente promossa da credenti, dall’unificazione di due preesistenti associazioni, l’Asci (Associazione Scout Cattolici Italiani), maschile, e l’Agi (Associazione Guide Italiane), femminile. Nell’azione educativa l’Associazione realizza il suo impegno politico, al di fuori di ogni legame o influenza di partito, tenendo conto dell’operato degli altri ambienti educativi. La sua diffusione, omogenea sul territorio nazionale, testimonia l’impegno civile al servizio del Paese attraverso la peculiarità del suo carisma. I principi fondamentali propri dello scautismo, sono proposti attraverso un modello educativo che: vede i giovani come autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla “cittadinanza attiva” (autoeducazione e senso di responsabilità); è attento a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani; deriva da una visione cristiana della vita; tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri; offre alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito, aiutando a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all’accoglienza dell’altro (coeducazione); vive la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di etnia, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace.