TORRECUSO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 25 novembre
2018)
Sarà costituito un “Comitato Promotore”,
il progetto coinvolge tutta l’area Taburno
AGRICOLTURA, NASCE IL CONSORZIO DI
TUTELA
La sfida è nel Biodistretto, puntando su
potenziamento e promozione del Docg
Antonio Caporaso
È vibrante la frenesia che si percepisce
su tutto il territorio del Taburno – Titerno da quando, ormai un mese fa, i
cinque comuni dei due comprensori (Guardia Sanframondi, Castelvenere,
Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso) si sono visti riconoscere, grazie al
progetto “Sannio Falagnina”, l’investitura di “Capitale Europea del Vino 2019”.
Proprio per accogliere nel migliore dei
modi questo sorprendente primato, il cuore pulsante del progetto, vale a dire gli
imprenditori vitivinicoli, sono pronti a recitare la loro parte non da
comprimari, ma da assoluti protagonisti. Un ruolo necessario, quello che
vogliono ritagliarsi gli agricoltori, anche e soprattutto nell’ottica del
nascente “Biodistretto”, il vero promoter del “Sannio Falaghina”, che per i
cinque sindaci (Floriano Panza, Mario Scetta, Carmine Valentino, Pompilio
Forgione ed Erasmo Cutillo) deve rappresentare il punto di forza di uno
sviluppo economico capace di fronteggiare lo spopolamento e rendere opportune e
necessarie prerogative di rilancio all’area interna rappresentata dal corridoio
vitivinicolo del Taburno – Titerno.
In quest’ottica sta muovendo i primi
passi un interessante progetto, per adesso ancora in fase embrionale anche se
pronto a sbocciare di qui a qualche mese. L’intenzione è quella di far nascere
un nuovo “Consorzio di Tutela” capace di accogliere gran parte dei produttori
che oggi stanno ragionando su nuove importanti prospettive commerciali,
economiche ed agricole, per rendere ancora una volta protagonista un
territorio, quello dell’area Taburno, da sempre fiore all’occhiello del settore
vitivinicolo Sannita. Una sfida ambiziosa, un programma complesso, ma è forte
la voglia di recitare un essenziale ruolo nell’interesse dell’economia agricola
locale.
Il progetto, messo in piedi da diverse
aziende vitivinicole del torrecusano, si è immediatamente aperto a tutta l’area
del Taburno. Il Consorzio, come ci viene spiegato, vuole essere una realtà che
intende potenziare le unicità che oggi caratterizzano il prodotto locale,
considerato una assoluta eccellenza, ma ancora troppo poco pubblicizzato.
Insomma l’obiettivo è quello di potenziare ulteriormente il settore e sfruttare
tutte quelle possibilità che oggi continuano a covare sotto la cenere.
La sfida ha come scopo lo sviluppo ed il
miglioramento della viticoltura collinare del territorio torrecusano, la
promozione, lo sviluppo il miglioramento e la salvaguardia della qualità e
della tipicità di produzione, nel pieno rispetto della tradizione.
Il principale impegno è quello di dare
maggiore credito, in riferimento all’Aglianico del Taburno, alla Denominazione
di Origine Controllata e Garantita, nota con la sigla DOCG, che rappresenta un
marchio italiano capace di indica al consumatore l'origine geografica di un
vino. Il nome della DOCG è indicato obbligatoriamente in etichetta e consiste o
semplicemente nel nome geografico di una zona viticola. La categoria dei vini
DOCG comprende i vini prodotti in determinate zone geografiche nel rispetto di
uno specifico disciplinare di produzione.
Il prossimo passaggio, di qui a breve,
sarà quello di costituire il Comitato promotore con l’impegno di attivarsi per
promuovere il progetto in larga scala, andando oltre l’attuale Consorzio già
operante sul territorio.