TABURNO – TITERNO
IL SANNIO QUOTIDIANO 15 febbraio 2019
“Capitale Europea del Vino”, la proposta
Copagri per ottenere importanti risultati
DAL “SANNIO FALAGHINA” AL DISTRETTO
RURALE
Luigi Rubano: “Abbiamo messo in piedi
uno studio di fattibilità già sottoposto ai cinque sindaci”
Luigi Rubano |
Domani l’atteso taglio del nastro che
renderà il territorio dei cinque comuni sanniti coinvolti (Guardia Sanframondi,
Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso), “Capitale Europea del
Vino” per l’anno 2019.
E’ un grande momento, una straordinaria
occasione per l’intero Sannio, lo stiamo ripetendo da quando, a fine ottobre,
Recevin assegnava al “Sannio Falaghina” un progetto di grande validità europea.
“Adesso viene il bello…”, recitava una
canzonetta degli anni ’40 del ‘900. E’ proprio così. Come confermatoci anche
ieri dal primo cittadino di Guardia Sanframondi, Floriano Panza, l’obiettivo
non è solo quello di valorizzare le eccellenze locali tramite eventi,
manifestazioni ed appuntamenti che, superato quest’anno, potrebbero non avere
più gli stessi palcoscenici. Quindi si deve vedere il “Sannio Falaghina” come
una pianificazione capace di garantire un Regolamento Intercomunale di Polizia
Rurale (con competenza sulla tutela delle acque, sistemazione agraria, gestione
relitti rurali, governo degli animali, ecc.).
In questa ottica si inserisce la
proposta della Copagri Benevento. L’iniziativa della sigla sindacale è stata
presentata già la scorsa settimana al tavolo tecnico promosso dal sindaco Panza.
In quella occasione, il referente
provinciale della Copagri, Luigi Rubano, ha parlato di Distretto Rurale,
sposando, quindi, già in passato aveva più volte sostenuto lo stesso Panza ed
anche il sindaco di Castelvenere Mario Scetta.
Il Distretto Rurale è un soggetto di
“governance” territoriale ovvero una sorta di agenzia di progettazione e
sviluppo con compiti prevalenti di supporto ai processi di pianificazione,
crescita e stabilizzazione di un’economia locale che vede nella valorizzazione
multifunzionale del proprio territorio (mediante la partecipazione delle
attività produttive), la sua principale risorsa (non solo agricoltura).
Il Distretto Rurale non è un ulteriore
strumento che crea concorrenza con i Patti territoriali, con i Gal, con le associazione
dei comuni, ecc., in quanto quest’ultimi sono dei veri e propri strumenti di
finanziamento che nascono per l’attuazione dei piani stessi.
Viceversa, il Distretto Rurale è un
nuovo sistema di governance territoriale su cui basare nel tempo la programmazione
territoriale, in grado di captare e intercettare tutte le risorse disponibili,
sia quelle interne al territorio che esterne (regionali, nazionali ed europee)
divenendo quindi punto di riferimento e di attrazione per altre forze umane ed
economiche.
Al confronto del 5 febbraio – avuto con:
Giampaolo Parente, Dirigente Servizio Territoriale Provinciale di Benevento;
Franklin Picker, Direttore Generale Asl Benevento; Elina Antonia Barricella,
Direttore Dipartimento Provincia Àrpac; Libero Rillo, Presidente del Consorzio
“Sannio Tutela Vini”; al referente della Regione Campania, il consigliere
Erasmo Mortaruolo; Antonio Campese, presidente della Camera di Commercio di
Benevento; ed alla presenza di delegati dell’Università degli Studi del Sannio,
nonché delle organizzazioni Agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Uci,
Copagri) – Rubano ha chiesto di discutere della proposta, nell’auspicio che la
pianificazione possa essere accolta e costituita in tempi brevi.