PONTE
IL SANNIO QUOTIDIANO 27 febbraio 2019
CRITICHE PER LA POTATURA DEGLI ALBERI
Molti cittadini stanno contestando il
Comune per aver adottato la tecnica della “capitozzatura”
Una fetta della società civile si
definisce critica per la scelta compiuta dall’amministrazione guidata dal primo
cittadino Marco Fusco di compiere una potatura totale degli alberi nel centro
cittadino.
Lo scettici per quanto compiuto è
soprattutto in merito alla tecnica adottata. Viene infatti contestato
l’intervento di “capitozzatura”. Una tecnica che per la verità gli stessi
esperti del settore definiscono piuttosto superata, anche se tutt’ora molto
diffusa. Il suo obiettivo è quello di alleggerire la chioma di alberi che,
diventati troppo grandi, possono essere a rischio cedimento a causa del vento,
con il conseguente pericolo per persone e beni privati. In pratica, dai grandi
tagli dei rami principali sopra l'intersezione dovrebbero germogliare rami
nuovi, più esili e meno pericolosi.
Però c’è da dire che la moderna botanica
è fortemente critica verso questa tecnica, considerata pericolosa per la vita
delle piante, e nei fatti suscettibile di aumentare il rischio di cedimento del
tronco in futuro.
La condanna è chiaramente spiegata,
secondo gli esperti, infatti: “I tagli della capitozzatura consentono un facile
accesso alle parti interne dell’albero ai funghi agenti di carie del legno
(alburno e durame) causandone il degradamento, provocando cavità e rendendo
meno robusta la struttura. L’asportazione di una così grande quantità di foglie
produce una grande quantità di radici morenti che minano l’ancoraggio
dell’albero e causano una perdita di apporto di sali ed acqua. Un albero
capitozzato ha un’aspettativa di vita molto inferiore rispetto ad un albero
potato correttamente”.
Esistono tecniche di potatura e
controllo della crescita molto più efficienti. Il problema però è sempre lo
stesso: gli enti pubblici scelgono la soluzione meno costosa perchè mancano le
risorse per farlo sistematicamente. Insomma, capitozzare è più rapido ed
economico, perciò più adottato come sistema.