TORRECUSO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO 14 novembre
2018)
L’accusa alle ultime amministrazioni:
“Hanno immobilizzato il paese”
“VINO, IN QUARANT’ANNI NESSUNA
PROSPETTIVA”
Zotti: “I nostri gricoltori lasciati
soli, il centro storico è abbandonato, l’economia distrutta”
Vincenzo Paolo Zotti |
Antonio Caporaso
Entra nel vivo lo scontro elettorale in
vista della chiamata al voto della prossima primavera per il rinnovo del
consiglio comunale di Palazzo Caracciolo – Cito e la scelta del nuovo sindaco
che dovrà vestire la fascia tricolore fino al 2024.
Chi certamente non tergiversa ed accende
la miccia del confronto politico è certamente il locale gruppo del “Movimento 5
Stelle”. Il suo portavoce, Vincenzo Paolo Zotti, che da diverso tempo sta
cercando di stanare i gruppi storici, si gioca una nuova carta, tirando fuori
dal mazzo l’investitura che il territorio della provincia di Benevento ha
ricevuto alcune settimane fa a Parigi. Vale a dire l’assegnazione del ruolo di
“Capitale Europea del Vino”.
Torrecuso, con il suo ruolo di comune
trainante del progetto “Sannio Falanghina”, ha un posto di maggiore visibilità
insieme a Guardia Sanframondi, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti e Solopaca.
Condizione, questa, che spinge Zotti ad attaccare l’amministrazione in carica,
malgrado sia stata parte attiva dell’iniziativa che ha raccolto il parere
positivo di Recevin (l’associazione delle Città Europee del Vino). Ma il
pentastellato si scagli anche con il passato politico torrecusano. Insomma, una
lapidaria mannaia che non lascia fuori nessuno. Infatti ci dichiara: “Pensare
che Torrecuso è da sempre il paese del vino per antonomasia. E’ vero che
Castelvenere è il territorio ‘più vitato’, ma da decenni, quando si parla di
sagra del vino, il pensiero va a Torrecuso e VinEstate. Di questo successo,
cosa ci rimane se non quelle poche sere legate alla manifestazione? E’ questo
che i nostri amministratori dovrebbero chiedersi. Invece continuano a
rifugiarsi dietro il silenzio ed i proclami faraonici”.
Riprendendo quanto ci aveva dichiarato qualche
giorno fa il sindaco di Guardia Sanframondi, Floriano Panza, in merito
all’attenzione che la cittadina titernina ha raccolta all’estero, Zotti
afferma: “Lascio ai cittadini torrecusani ogni giudizio e commento.
Guardia Sanframondi cresce grazie al suo centro storico, al suo vino ed al suo
fascino antico. Torrecuso dopo oltre 40 anni di inutili passerelle con esimi
professoroni universitari, giornalisti, scrittori, poeti, grandi chef,
sommelier, politici alla ribalta e chi più ne ha più ne metta, traccia un conto
arido”.
Sempre più duro, Zotti puntualizza: “Il
risultato della politica torrecusana che si è avvicendata negli ultimi quattro
decenni si ritrova in questi numeri: prezzo dell’uva anno 2001 lire 1000 al
kilo, anno 2018 centesimi 30/40 al kilo; centro storico abbandonato,
mezzo crollato ed invaso da rovi; nessun turista che ha acquistato abitazione;
assenza di cooperative agricole per rilanciare e promuovere il comparto”.
Guardando all’imminente confronto
elettorale, il grillino Zotti conclude: “Questi signori parlano ancora di
accordi con spartizione di potere per presentarsi alle prossime amministrative.
Spero che i miei compaesani sappiano decidere questa volta”.