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SCUOLA, TRA RITARDI MENSA E VECCHI PROBLEMI


TELESE TERME
(da IL SANNIO QUOTIDIANO del 30 ottobre 2018)

I genitori sono sul piede di guerra: “Eliminato l’unico luogo per l’educazione fisica”

SCUOLA, TRA RITARDI MENSA E VECCHI PROBLEMI

Il servizio non parte. Intanto il salone per lo sport è adibito a refettorio

Antonio Caporaso

Pensavamo che i problemi riguardanti il mondo scolastico della cittadina termale si fossero concentrati tutti solo ed esclusivamente sui ritardi del Servizio Mensa. Invece scopriamo, dopo il nostro primo articolo nel quale abbiamo raccolto la rabbia ed il malumore delle famiglie, che covano sotto la cenere nuove e comunque importantissime criticità.
Come un effetto domino, vengono a galla situazioni che starebbero creando, da tempo, disagi alle famiglie e, soprattutto, agli alunni. Circostanza che dovevano saltare fuori da un momento all’altro.
Sono proprio i genitori a parlarcene e riportare in vita vecchie mancanze che la scuola telesina continua ad avere malgrado ci si continui a proiettare nel futuro.
“La nostra è una realtà formativa totalmente disorganizzata, vecchia, superata, fatiscente e molto poco innovativa. Da anni siamo costretti a vivere le solite, lacunose, problematiche di gestione che ci hanno fatto sprofondare in una scuola di terza fascia. Abbiamo un mondo scolastico disastrato e vittima di mancanze che ormai persistono da un decennio”, così la delegazione di genitori che abbiamo incontrato e che ha voluto parlarci dopo il nostro focus sul problema della mensa scolastica.
“Sinceramente crediamo che un centro importante, popoloso e culturalmente degno di nota – quantomeno così dicono coloro che ci amministrano – dovrebbe concentrare i propri sforzi sin dai primi anni di vita del cittadino e non affidarsi alla fortuna, sperando che qualcuno ‘esca’ fuori alla distanza”.
Quindi i genitori si lamentano del servizio mensa, precisando che il progetto ha praticamente scombussolato il già precario aspetto formativo degli alunni. Infatti ci spiegano: “Quest'anno è stato istituito il tempo prolungato, rivolto alle famiglie che ne volesse usufruire. Il Piano Formativo in tale ottica è distribuito in maniera diversa. Le ore scolastiche sono state spalmate su cinque giorni, terminando nel pomeriggio ed escludendo il sabato. Ovviamente con la ‘non-mensa’ i bambini che sono partiti con questa idea, condivisa dalle stesse famiglie, oggi si stanno ritrovando a fronteggiare diverse problematiche: ore scolastiche in meno; il sabato a casa; tanti giorni da recuperare. In punto della questione è soprattutto quest’ultimo: noi genitori non sappiano assolutamente quando e come queste ore accumulate saranno recuperate”.
Proseguono i genitori: “La cosa più vergognosa, lasciateci passare il termine, però è che la Scuola Primaria di Telese, proprio venerdì, ha comunicato ai nostri figli, non capiamo perché non lo hanno detto a noi genitori, che l’area fino allo scorso anno adibita ed utilizzata per l'educazione fisica, vale a dire un salone recuperato alla meglio maniera, non sarà più fruibile per le ore di sport ma bensì per la mensa. Insomma, l’unico spazio dove i nostri figli potevano fare esercizi ginnici, sarà trasformato in refettorio”.
Inferociti i genitori ci spiegano: “Vogliamo capire come sia stato possibile studiare un progetto mensa scolastica così approssimativo, deleterio ed imbarazzante. Sinceramente qualcuno deve spiegarci le due ore di sport che spettano ai nostri figli, come e dove saranno svolte? E’ questa una domanda non solo che poniamo alla dirigente scolastica, ma anche al sindaco e, se è il caso all’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale”.
Ed ancora: “Per giunta sappiamo che l’Istituto Comprensivo è stato ‘premiato’ addirittura con il finanziamento di alcuni Pon per l’educazione fisica. La domanda paradossale a questo punto sorge spontanea: quando e come saranno svolte tali attività?”.
Concludendo: “A questo punto è doveroso un sincero, veritiero e legittimo chiarimento da parte di tutti perché in questa faccenda chi sta pagando le conseguenze di tanta disorganizzazione sono i nostri figli”.