TELESE TERME
(da IL SANNIO QUOTIDIANO del 30 ottobre 2018)
I genitori sono sul piede di guerra:
“Eliminato l’unico luogo per l’educazione fisica”
SCUOLA, TRA RITARDI MENSA E VECCHI
PROBLEMI
Il servizio non parte. Intanto il salone
per lo sport è adibito a refettorio
Pensavamo che i problemi riguardanti il
mondo scolastico della cittadina termale si fossero concentrati tutti solo ed
esclusivamente sui ritardi del Servizio Mensa. Invece scopriamo, dopo il nostro
primo articolo nel quale abbiamo raccolto la rabbia ed il malumore delle
famiglie, che covano sotto la cenere nuove e comunque importantissime
criticità.
Come un effetto domino, vengono a galla
situazioni che starebbero creando, da tempo, disagi alle famiglie e, soprattutto,
agli alunni. Circostanza che dovevano saltare fuori da un momento all’altro.
Sono proprio i genitori a parlarcene e
riportare in vita vecchie mancanze che la scuola telesina continua ad avere
malgrado ci si continui a proiettare nel futuro.
“La nostra è una realtà formativa
totalmente disorganizzata, vecchia, superata, fatiscente e molto poco
innovativa. Da anni siamo costretti a vivere le solite, lacunose, problematiche
di gestione che ci hanno fatto sprofondare in una scuola di terza fascia. Abbiamo
un mondo scolastico disastrato e vittima di mancanze che ormai persistono da un
decennio”, così la delegazione di genitori che abbiamo incontrato e che ha
voluto parlarci dopo il nostro focus sul problema della mensa scolastica.
“Sinceramente crediamo che un centro
importante, popoloso e culturalmente degno di nota – quantomeno così dicono
coloro che ci amministrano – dovrebbe concentrare i propri sforzi sin dai primi
anni di vita del cittadino e non affidarsi alla fortuna, sperando che qualcuno
‘esca’ fuori alla distanza”.
Quindi i genitori si lamentano del
servizio mensa, precisando che il progetto ha praticamente scombussolato il già
precario aspetto formativo degli alunni. Infatti ci spiegano: “Quest'anno è
stato istituito il tempo prolungato, rivolto alle famiglie che ne volesse
usufruire. Il Piano Formativo in tale ottica è distribuito in maniera diversa.
Le ore scolastiche sono state spalmate su cinque giorni, terminando nel
pomeriggio ed escludendo il sabato. Ovviamente con la ‘non-mensa’ i bambini che
sono partiti con questa idea, condivisa dalle stesse famiglie, oggi si stanno
ritrovando a fronteggiare diverse problematiche: ore scolastiche in meno; il
sabato a casa; tanti giorni da recuperare. In punto della questione è
soprattutto quest’ultimo: noi genitori non sappiano assolutamente quando e come
queste ore accumulate saranno recuperate”.
Proseguono i genitori: “La cosa più
vergognosa, lasciateci passare il termine, però è che la Scuola Primaria di
Telese, proprio venerdì, ha comunicato ai nostri figli, non capiamo perché non
lo hanno detto a noi genitori, che l’area fino allo scorso anno adibita ed
utilizzata per l'educazione fisica, vale a dire un salone recuperato alla
meglio maniera, non sarà più fruibile per le ore di sport ma bensì per la mensa.
Insomma, l’unico spazio dove i nostri figli potevano fare esercizi ginnici,
sarà trasformato in refettorio”.
Inferociti i genitori ci spiegano:
“Vogliamo capire come sia stato possibile studiare un progetto mensa scolastica
così approssimativo, deleterio ed imbarazzante. Sinceramente qualcuno deve
spiegarci le due ore di sport che spettano ai nostri figli, come e dove saranno
svolte? E’ questa una domanda non solo che poniamo alla dirigente scolastica,
ma anche al sindaco e, se è il caso all’Ufficio Scolastico Provinciale e
Regionale”.
Ed ancora: “Per giunta sappiamo che
l’Istituto Comprensivo è stato ‘premiato’ addirittura con il finanziamento di
alcuni Pon per l’educazione fisica. La domanda paradossale a questo punto sorge
spontanea: quando e come saranno svolte tali attività?”.
Concludendo: “A questo punto è doveroso
un sincero, veritiero e legittimo chiarimento da parte di tutti perché in
questa faccenda chi sta pagando le conseguenze di tanta disorganizzazione sono
i nostri figli”.