TOCCO CAUDIO
da IL SANNIO QUOTIDIANO 10 febbraio 2019
L’opposizione uscente è ormai pronta,
gruppo raccolto attorno a Gennaro Caporaso
ELEZIONI, IL VERO DILEMMA È IN
MAGGIORANZA
Il gruppo è in affanno, con il ritiro
dalla scena di Antimo Papa si fatica a trovare una leadership
Gennaro Caporaso |
Continua la fase funambolica di
incertezza nel gruppo di maggioranza. Nessuno si sente ancora in grado di
raccogliere, a pochi mesi dalla tornata elettorale che dovrà decidere i nuovi
assetti amministrativi di Palazzo Friuni, la pesante eredità del sindaco
uscente Antimo Papa.
Papa è stato, insieme allo storico primo
cittadino Crescenzo Sala, la fascia tricolore più longeva della storia di Tocco
Caudio. Una epopea sindacale iniziata con le elezioni del 3 aprile 2004, quando
vinse facilmente – raccogliendo 948, pari all’81,30% dei voti – sull’attuale
suo vicesindaco Raffaele Concia. Quindi la riconferma il 28 marzo 2010, questa
volta da avversario l’ex primo cittadino Giuseppe D’Agostino. Anche in questo
caso il distacco fu netto: Papa trovò 710 consenti, pari al 60,43%. Ma è
proprio l’amministrazione uscita vittoriosa da quelle urne a provocare le prime
crepe in quello che fino ad allora era apparso come il “solidissimo gruppo di
Antimo Papa”. La legislatura finisce, tra mille polemiche, con oltre un anno di
anticipo. Si consuma la rottura con il suo numero due Gennaro Caporaso che
passa all’opposizione costruendo dal nulla una compagine politica capace, nella
campagna elettorale del 2014, di dare filo da torcere al sindaco. Soli dodici
voti, infatti, divideranno i due alla conclusione dello spoglio delle schede
nella tormentata serata del 25 maggio 2014. Caporaso perde di misura una sfida
politica restando con l’amaro in bocca. Eppure in molti, prima delle elezioni,
pensavano ad una cavalcata trionfale di Papa.
Raffaele Concia, Giuliano Calvanese, Pietro Milone |
In questi anni, comunque, le circostanze
hanno condotto all’ormai consolidamento di una nuova e forte leadership, quella
di Gennaro Caporaso, che oggi, dopo aver saputo attendere cinque anni tra i
banchi dell’opposizione, rilancia la sfida con la convinzione, questa volta, di
poter bruciare in partenza la maggioranza uscente.
Quello che è ormai praticamente agli
sgoccioli, è risultato essere un quinquennio amministrativo molto burrascoso.
Non solo il ritorno alle urne in una sezione, decretando comunque – sempre sul
filo del rasoio – la vittoria di Papa, ma anche la crisi in maggioranza che
l’ha portata a perdere per strada un pezzo importante come Giuseppe Tontoli, e
far defilare qualche altro elemento che è rimasto solo per “…logica di gruppo e
rispetto per l’elettorato”.
Adesso la situazione diventa complicata:
Papa ha raggiunto la quota massima dei tre mandati e non può riassumere il
ruolo di capolista. C’è urgenza di trovare la persona giusta a cui passare il
testimone. In tre si sono fatti, per la verità timidamente, avanti: il
vicesindaco Raffaele Concia; l’assessore Giuliano Calvanese; il delegato alla
Comunità Montana del Taburno, Pietro Milone. Ma tutti faticano a serrare i
ranghi ed a fare squadra. L’ipotesi che il gruppo possa sfaldarsi resta dietro
l’angolo. Papa, per giunta, a quanto si vocifera, avrebbe espresso l’intenzione
di non candidarsi come semplice consigliere. In pratica ha seriamente
considerato il ritiro dalla scena politica.
Insomma, una situazione di palese
confusione che sta praticamente agevolando Gennaro Caporaso, pronto ormai da
tempo ai nastri di partenza. Caporaso ha lavorato per cinque anni in maniera
infaticabile. Ha mantenuto unito il suo elettorato riuscendo a sfruttare le
promesse disattese dall’amministrazione per ampliare ulteriormente la sua fetta
di consensi. Anche, forse soprattutto, questo aspetto ha fatto maturare
nell’attuale maggioranza preoccupazioni tali da faticare seriamente nella
costruzione di qualcosa di nuovo che andasse oltre la parabola di Antimo Papa.
In quest’ottica si è generata anche la sfida nuova ed innovativa lanciata ad
inizio della scorsa settimana da Antonio Tontoli che rappresenta un volto
giovane teso a sopperire, qualora dovesse presentarsi ampio margine di manovra,
il vuoto lasciato dagli amministratori uscenti. In pratica Tontoli ha lanciato
un chiaro segnale alla maggioranza uscente, che riepilogando può essere
raccontato, senza troppi discorsi politichesi, in questo modo: non riuscite a trovare
una sintesi, io ho pronto l’alternativa a voi per provare a sfidare
Caporaso.