(da IL SANNIO QUOTIDIANO del 23 ottobre 2018)
Un anno fa lo scontro con
diversi sindaci che criticarono aspramente il documento
PIANO PARCO, BUSILLO CI RIPROVA
Il Presidente dell’Ente: “Abbiamo
perso troppo tempo prezioso, occorre bruciare le tappe ed essere operativi”
“Non possiamo perdere altro tempo
prezioso”, con queste parole il presidente/commissario dell’Ente Parco
Regionale del Taburno – Camposauro, Vito Busillo, ha avviato le procedure per
la pubblicazione del “Piano Parco”.
L’inquilino di Palazzo Caporaso, dopo
uno scontro frontale con diversi sindaci della Comunità del Parco, proprio un
anno fa, adesso è intenzionato a bruciare le tappe e portare a termine il suo
progetto affidando all’ente di Piazza Vittorio Veneto, il documento basilare
che ne sancisce l’operatività.
Nei giorni scorsi Busillo ha dato
mandato per la pubblicazione del Piano all’Albo Pretorio e, in rispetto delle
procedure, del Bollettino Unico della Regione Campania.
Spiega Vito Busillo: “I territori del
Parco sono sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione allo scopo
di perseguire obiettivi di conservazione di specie animali e vegetali, di
integrazione tra attività antropica e ambiente naturale, e promozione di
attività educative e scientifiche. Tali obiettivi normativi danno al Piano una
funzione regolativa di orientamento strategico e progettuale per il territorio
ricadente nel perimetro del Parco”.
Il presidente/commissario, quindi,
sintetizza gli obiettivi principali del Piano Territoriale per il Parco
Regionale Taburno Camposauro, che “…possono a loro volta essere declinati in
vari obiettivi specifici, sono: conservazione, salvaguardia e valorizzazione
del patrimoni ambientale e della biodiversità; tutela del paesaggio e
dell'identità storico culturale; sviluppo di un uso corretto delle risorse;
promozione di una fruizione e turismo sostenibile del territorio;
sensibilizzazione, formazione e educazione ai temi della conservazione del
territorio; miglioramento delle condizioni di vita della popolazione
residente”.
Busillo passa, poi, a riferirci i
principi ispiratori da perseguire per il raggiungimento di tutti gli obiettivi
del Piano: “…sostenibilità, come carattere degli interventi di trasformazione
del territorio ai fini della conservazione, della riproducibilità e del
recupero delle risorse naturali e culturali, fondamento dello sviluppo e della
qualità di vita delle popolazioni presenti e future; qualificazione
dell’ambiente di vita, come obiettivo permanente per il miglioramento delle condizioni
materiali e immateriali nelle quali vivono e operano le popolazioni, anche
sotto il profilo della percezione degli elementi naturali che costituiscono il
loro contesto di vita quotidiana; minor consumo del territorio e recupero del
patrimonio esistente, come obiettivo da perseguire nell’adottare le decisioni
che riguardano il territorio del Parco ed i valori naturali, culturali e
paesaggistici che questo comprende, segnatamente nel momento in cui si
esaminano la fattibilità, autorizzano o eseguono progetti che comportano la
trasformazione del paesaggio; sviluppo endogeno, da conseguire con riferimento
agli obiettivi economici posti tramite la pianificazione territoriale al fine
di valorizzare le risorse locali; sensibilizzazione, formazione e educazione,
quali processi culturali da attivare e sostenere al fine di creare o rafforzare
la consapevolezza dell’importanza di preservare la qualità del paesaggio quale
risorsa essenziale della qualità della vita; partecipazione e consultazione,
come occasione di conoscenza delle risorse comuni del territorio da parte delle
popolazioni anche mediante programmi di progettazione partecipata e
comunicativa e modalità decisionali fondate su meccanismi democratici”.