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PIANO PARCO, BUSILLO CI RIPROVA

TABURNO
(da IL SANNIO QUOTIDIANO del 23 ottobre 2018)

Un anno fa lo scontro con diversi sindaci che criticarono aspramente il documento

PIANO PARCO, BUSILLO CI RIPROVA

Il Presidente dell’Ente: “Abbiamo perso troppo tempo prezioso, occorre bruciare le tappe ed essere operativi”

Antonio Caporaso

“Non possiamo perdere altro tempo prezioso”, con queste parole il presidente/commissario dell’Ente Parco Regionale del Taburno – Camposauro, Vito Busillo, ha avviato le procedure per la pubblicazione del “Piano Parco”.
L’inquilino di Palazzo Caporaso, dopo uno scontro frontale con diversi sindaci della Comunità del Parco, proprio un anno fa, adesso è intenzionato a bruciare le tappe e portare a termine il suo progetto affidando all’ente di Piazza Vittorio Veneto, il documento basilare che ne sancisce l’operatività.
Nei giorni scorsi Busillo ha dato mandato per la pubblicazione del Piano all’Albo Pretorio e, in rispetto delle procedure, del Bollettino Unico della Regione Campania.
Spiega Vito Busillo: “I territori del Parco sono sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione allo scopo di perseguire obiettivi di conservazione di specie animali e vegetali, di integrazione tra attività antropica e ambiente naturale, e promozione di attività educative e scientifiche. Tali obiettivi normativi danno al Piano una funzione regolativa di orientamento strategico e progettuale per il territorio ricadente nel perimetro del Parco”.
Il presidente/commissario, quindi, sintetizza gli obiettivi principali del Piano Territoriale per il Parco Regionale Taburno Camposauro, che “…possono a loro volta essere declinati in vari obiettivi specifici, sono: conservazione, salvaguardia e valorizzazione del patrimoni ambientale e della biodiversità; tutela del paesaggio e dell'identità storico culturale; sviluppo di un uso corretto delle risorse; promozione di una fruizione e turismo sostenibile del territorio; sensibilizzazione, formazione e educazione ai temi della conservazione del territorio; miglioramento delle condizioni di vita della popolazione residente”.
Busillo passa, poi, a riferirci i principi ispiratori da perseguire per il raggiungimento di tutti gli obiettivi del Piano: “…sostenibilità, come carattere degli interventi di trasformazione del territorio ai fini della conservazione, della riproducibilità e del recupero delle risorse naturali e culturali, fondamento dello sviluppo e della qualità di vita delle popolazioni presenti e future; qualificazione dell’ambiente di vita, come obiettivo permanente per il miglioramento delle condizioni materiali e immateriali nelle quali vivono e operano le popolazioni, anche sotto il profilo della percezione degli elementi naturali che costituiscono il loro contesto di vita quotidiana; minor consumo del territorio e recupero del patrimonio esistente, come obiettivo da perseguire nell’adottare le decisioni che riguardano il territorio del Parco ed i valori naturali, culturali e paesaggistici che questo comprende, segnatamente nel momento in cui si esaminano la fattibilità, autorizzano o eseguono progetti che comportano la trasformazione del paesaggio; sviluppo endogeno, da conseguire con riferimento agli obiettivi economici posti tramite la pianificazione territoriale al fine di valorizzare le risorse locali; sensibilizzazione, formazione e educazione, quali processi culturali da attivare e sostenere al fine di creare o rafforzare la consapevolezza dell’importanza di preservare la qualità del paesaggio quale risorsa essenziale della qualità della vita; partecipazione e consultazione, come occasione di conoscenza delle risorse comuni del territorio da parte delle popolazioni anche mediante programmi di progettazione partecipata e comunicativa e modalità decisionali fondate su meccanismi democratici”.