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"Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo" (Indro Montanelli)

GLI OCCHI INTERNAZIONALI SUL “SANNIO FALAGHINA”


TABURNO – TITERNO
IL SANNIO QUOTIDIANO 14 febbraio 2019

Panza alla Stampa Estera, Scetta a Milano alla Borsa Internazionale del Turismo

GLI OCCHI INTERNAZIONALI SUL “SANNIO FALAGHINA”

 “Il progetto non è solo una vetrina delle eccellenze, programmiamo qualcosa di duraturo”


Mario Scetta alla BIT

Quelli trascorsi sono stati giorni molto importanti per l’area sannita promotrice del grande percorso enologico internazionale. Due momenti di preparazione in vista del grande evento di sabato che aprirà la favolosa stagione della “Capitale Europea del Vino” 2019.
Martedì ed ieri, infatti, dopo il ricco week end in terra portoghese – per il passaggio di testimone del riconoscimento tra le cittadine iberiche di Torre Vedras e Alanquer e quelle italiane di Guardia Sanframondi, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso – i sindaci Mario Scetta e Floriano Panza hanno vissuto due istanti molto particolare e coinvolgenti sotto i riflettori internazionali. Il progetto “Sannio Falaghina” è stato presentato, l’altro ieri, dal primo cittadino di Castelvenere presso il padiglione della Regione Campania della Borsa Internazionale del Turismo, mentre ieri è stata la fascia tricolore guardiese ad essere ospite dell’Agenzia di Stampa Estera a Roma.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il sindaco Floriano Panza che ci ha illustrato i momenti salienti dell’incontro nella Capitale. “La curiosità nei confronti del nostro progetto è decisamente altissima. Lo si è evidenziato da una sala stampa decisamente piena di giornalisti. Questo ha prodotto un semplice risultato: abbiamo operato benissimo se, senza iniziare ancora, già abbiamo fatto breccia smuovendo l’interesse dei media esteri”, queste le parole di Panza.
L’incontro ha preso il via con  visione del video promozionale del “Sannio Falaghina”. Quindi sono partite le domande. Il sindaco Panza ha immediatamente chiarito che il progetto non è solo un cartellone di eventi e manifestazioni. “Ho spiegato – ci riferisce – che la nostra sfida va decisamente oltre questo 2019, perché il ‘Sannio Falanghina’ deve essere e sarà non soltanto una promozione delle nostre eccellenze, ma anche e soprattutto una pianificazione che porterà il nostro territorio a sviluppare una filiera rurale all’avanguardia”. In pratica Panza si riferisce al traguardo da raggiungere con l’approvazione di un regolamento di Polizia Rurale che coinvolga i cinque Comuni, ma anche dell’istituzione di un Piano di Insediamento Produttivo capace di concentrare le capacità imprenditoriali delle cinque realtà promotrici del “Sannio Falaghina”.
Floriano Panza alla Stampa Estera
Panza ha quindi aggiunto: “Quello che vogliamo mettere in campo è un progetto di sviluppo territoriale capace di rappresentare un’importante e consistente realtà dove 11.000 imprese nostrane, quotidianamente impegnate a produrre vini di grandi potenzialità come la Falanghina e l’Aglianico in un’area di oltre 13.000 ettari molto caratterizzata e apprezzabile anche dal punto di vista paesaggistico, potranno operare in tranquillità. Obiettivo finale del progetto è dunque quello di creare un modello facilmente replicabile in altre aree interne o rurali che sia di riferimento per un ammodernamento sostenibile dei piccoli Comuni e per alimentare un sistema territoriale in grado di favorire il coordinamento tra i differenti livelli di governo, tra gli attori pubblici e i protagonisti privati, in relazione al settore vitivinicolo, ma anche in riferimento alla componente ambientale e turistica”. Questo il segnale che Panza ha voluto rendere pubblico agli occhi della stampa internazionale. Una “soluzione” che decisamente ha creato interesse.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Mario Scetta alla Borsa Internazionale del Turismo. In entrambe le giornale è stato presente Floriano Zambon, presidente di Città del Vino. Scetta a Milano ha proprio sottolineato l’importanza di concentrare gli sforzi non solo nella “vetrina enogastronomica” ma anche negli strumenti che permettono la valorizzazione dell’intera filiera. Insomma, come ha spiegato: “…dobbiamo avviare progettualità durature che possano fare del nostro territorio un modello, un esempio da seguire nella produzione vinicola”.